Sola andata

Sola andata

lunedì 26 dicembre 2016

Should I stay or should I go? Ma go...fidati..go...

A Milano giornate natalizie magnifiche, di sole, di luce, strade vuote ieri e ravvivate oggi. Per me cinema ieri e oggi, sport, purtroppo ancora poco appetito e soliti incubi notturni e un po' di cose che hanno reso un po' complicati questi giorni. Bene così, si vive anche di questo se poi passa.

Ieri ho visto Natale a Londra e mi sono abbastanza divertita. Oggi ho visto "è solo la fine del mondo", film che la critica ha salutato tiepidamente e che io ho trovato faticoso nel suo sviluppo e struggente nel finale.

Pensare all'Inghilterra mi ha fatto ricordare di un Natale di tanti anni fa, era il 2005, quando andai a Nottingham per tre settimane. Alloggiavo a casa di una ragazza deliziosa che viveva con un gatto bellissimo. All'epoca stavo per concludere il primo anno di dottorato e volevo assolutamente essere ammessa ad un master inglese e così andai all'Università di Nottingham, un immenso campus con un lago all'interno dove avrei voluto occuparmi di povertà e sviluppo. Non mi bastò mettermi in ginocchio ed essere disposta a pagare 9000 pounds per far parte della loro squadra...il mio voto di TOEFL (attestato di conoscenza dell'inglese) era di qualche centesimo di punto inferiore alle loro richieste. Ritornai a casa mestissima ma con la percezione che una città governata da uno sceriffo rimane ottusa pure se Robin Hood ha ripristinato una perequazione sociale...

Invece nel 2007, quando mancava solo la discussione della tesi, me ne andai a Londra per poco più di un mese . Mi trovai un lavoro in un take away nel quartiere più pericoloso di Londra, feci amicizia con un inglese afro che mi portò a visitare il quartiere nero e mi incantai di così tanta varietà di scenari in una sola città. Un'altra volta invece ho rischiato grosso con degli incontri sbagliati a Soho, ma alla fine riuscii a cavarlmela. Abitavo in un ostello terribile con dei francesi assurdi che hanno reso ragione di tutto il mio disprezzo per i cugini d'oltralpe, passavo tutti i pomeriggi a Covent garden e i sabato e le domeniche a Camden Town, che ad oggi è il posto che in assoluto amo di più al mondo.

Io sono di quelli che hanno il mito dell'Inghilterra. Qualunque cosa secondo me loro la sanno fare meglio. Mi piace persino la loro ottusa applicazione delle regole e quell'assurda trasformazione che hanno quando rientrano a casa, dopo una giornata di lavoro in tenuta impeccabile e atteggiamento tipicamente "British", per andare al pub a diventare così ciucchi da non reggersi in piedi per tornarsene sulle loro gambe. Amo tutta quella loro affascinante contraddizione, persino la cucina mi pare spesso una prelibatezza e quel magnifico odore di cappuccino e di burro delle loro inarrivabili brioches. È la prima cosa che senti appena arrivi a Victoria station ed il mio ricordo più vivo di quella città.

Il fatto è che per quanto sia stata contenta di essere capitata a Milano, che rimane la più europea tra le città italiane, mi sono sempre chiesta cosa ne sarebbe stato di me se mi avessero accettato per uno di quei master fighissimi dove trovi lavoro il minuto dopo che li hai conseguiti e te ne esci così professionalizzato che il concetto di mercato del lavoro flessibile significa opportunità infinite e non precarietà e gioco al ribasso. Io credo che bisognerebbe avere molto rispetto dei ragazzi che scommettono sul loro futuro guardando all'estero come una forma di investimento e non di disperazione da assenza di opportunità a casa propria. Non so, ma pur con tutta la comprensione che potrei avere per chi non ha voglia di andarsene, cosa del tutto legittima, se io avessi l'opportunità di andar via anche ora, a quarant'anni, lo farei immediatamente.
Il mondo è così vasto, variegato, interessante, pieno di cose da fare e da vedere. Perché starsene così ostinatamente a casa propria? Perché tutta questa paura di andare? Perché pensare che lasciare i limiti ristretti del luogo di nascita sia una costrizione e non invece una formidabile occasione? la faccio facile...forse perché in realtà lo è e perché almeno un tentativo lo meriterebbe.

No...così per dire...che secondo me l'Inghilterra ha perso molto a non consentirmi di far fuggire il mio cervello da lei...



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