Sola andata

Sola andata

sabato 24 dicembre 2016

qualcuno era comunista...o stava per nascere

Mentre scrivo è più o meno ora di cena di Natale un po' ovunque. Io ho già dato più di un paio d'ore fa. Come mi ero ripromessa non ho cucinato e sono andata di mega insalatona e frutta secca e un pezzo di crostata mia scongelata al microonde. Vigilia secondo i programmi: una bella corsa, un bagno caldo pieno di essenze strane, uno yogurt, delle arance e un po' di liquore al cioccolato e poi una lunghissima passeggiata con un sole abbastanza luminoso da farmi gli occhi verdi verdi come solo in estate mi vengono.

Nel pomeriggio sono stata in centro perché avevo visto un vestitino da femmina che volevo avere assolutamente e invece era rimasto solo quello in vetrina...e poi sono stata contattata da così tante persone che pure il mio "anche a te e famiglia" credo che sia stato ripetuto lo stesso numero di volte di chi festeggia veramente.

Ma il mio momento memorabile della giornata è stata la puntata di Blob di stasera. Ha raccontato della Perestroika, della fine così sbrigativa dell'URSS e di quello che davvero ne è stato di quel passaggio così (in apparenza) epocale.  Si tratta di un tema a cui penso spesso ultimamente ma non saprei davvero dirne i motivi. Sono giorni che ripenso a una cosa che sentii dire a Maurizio Nichetti in occasione di una restrospettiva che lo riguardava. Ad un certo punto raccontava che quando, nei primi anni ottanta lui era in russia per girare una serie, i supermercati cominciavano ad avere un assortimento invece che un solo tipo di prodotto per i bisogni primari più inevitabili come durante il comunismo. Diceva che i russi che entravano per fare la spesa erano talmente spaventati che non riuscivano a mettere nulla nel carrello perché non avevano alcuna coscienza del consumo e nessun parametro di scelta. Molti di loro finirono in analisi per traumi del genere.

Io non ho mai pensato che il marxismo fosse una teoria economica scientificamente attendibile. Per un motivo molto semplice e apparentemente paradossale. E cioè non è falsificabile. La definizione di teoria scientifica è quella di tesi falsificabile. Il progresso è interamente fondato sulla demolizione di parti o intere teorie precedenti. Altrimenti è un dogma. Ecco, io credo che il marxismo sia più assimilabile a una sorta di credo dogmatico che a una teoria scientifica, proprio in virtù del suo impianto assolutamente rigoroso e incontestabile in ogni sua parte. Meglio ancora direi che si tratta di un solidissimo sistema di valori per realizzare in terra una società di giusti ed uguali. Nella pratica nessuno ha mai visto confermare, neppure per frazioni di secondo e in nessun luogo del mondo, questo magnifico impianto ideologico. Non è una critica, sia chiaro. Io continuerei a votare comunista fino alla fine dei miei giorni, se solo sapessi come fare. Purtroppo altre teorie hanno ricevuto maggiore conforto e hanno premiato forme di liberismo così progressivamente fuori controllo da rinnegare da sole se stesse. Purtroppo non è stato certo il comunismo a contraddirle.

Non lo so perché mi premesse tanto dire una roba simile proprio nella sera di Natale. Forse perché qualcuno una volta disse che Gesù di certo era comunista (...tra dogmi ci si intende in fondo) e associo la sua nascita a qualcosa di simbolicamente legato ad un nuovo corso  post liberista. Ma figurati...già il metodo scientifico sta morendo per via di cialtroni e negazionisti, manco solo io con le chiavi di lettura trasversali. Però un po' ci sta che a Natale pure uno laico fino al midollo, convinto che non sia arrivato nessun salvatore e che a piazza duomo trova gente che compra mutande da cinquanta euro da vittoria secret's, ha bisogno di credere in qualcosa che vada oltre la fredda legge numerica, il puro calcolo, la razionalità. Se uno non è religioso, a Natale può consolarsi solo ricordandosi di essere un comunista. Tanto è la stessa cosa. Non succede niente però è così
consolatorio...
Vogliate scusarmi. La mia tradizione vuole che indossi qualcosa di rosso...uh...le coincidenze alle volte. Auguri

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