Sola andata

Sola andata

venerdì 30 dicembre 2016

Per fortuna sono tanto stanca (di veglie e veglioni che anche no)

Se mi dice bene come ieri, pure stanotte dovrei dormire tanto e bene. Sono giorni di insospettabile stanchezza, forse perché sto di sportello tutti i giorni e ci sta un sacco di gente che trova normale venire a fare la fila in un ufficio pubblico. E poi mi ritrovo a fare cose strane, come cercare parole giuste per non ferire nessuno pur provando ad essere chiara e onesta, a ricordare cose che avevo totalmente rimosso da anni, a desiderare di fare una cosa precisa appena torno giù a casa...sono giorni in cui mi pare di essere qualcosa d'altro, una specie di straniamento divertito che non so di preciso a quali cause associare. Del resto che mi importa di associarlo a qualche causa...

Oggi ho visto un film molto bello, una storia vera è pazzesca, su un bambino indiano che si addormenta in treno e si sveglia a 1600 km da casa. Sarà poi adottato e immensamente amato da una famiglia australiana e ritroverà la sua casa più di venticinque anni dopo. Nei titoli di coda ci stava pure la notizia che ogni anno in India si perdono 80.000 bambini e mi sono ricordata di quando ci sono andata io e una delle prime cose che noti sono i maschi adulti che si tengono per mano. La guida ci raccontava che i bambini vengono educati a camminare sempre mano nella mano perché così non si perdono nelle folle oceaniche di città prive di ogni ragionevole criterio urbanistico.

Domani è l'ultimo giorno del 2016 e io non sono pronta a liberarmi di lui. Ancora non mi sono abituata ai quarant'anni che mi ha portato, all'ennesima richiesta di esperienza di lavoro all'estero non considerata, ai bambini mai avuti, all'amore non trovato, al dolore al braccio, e a tutto il resto...che la metà bastava...
Correrò per 10km. Di solito impiego circa un'ora per arrivare alla fine e durante il percorso mi viene naturale pensare alle cose che più mi ossessionano, poi a un certo punto del percorso, quando comincia la crisi, ascolto solo il mio respiro, smetto di pensare e alla fine sono solo felice. Questo stato di grazia dura poco, ma succede proprio così e di solito mi basta per cambiare totalmente la percezione delle mie inquietudini. Più che mai voglio che domani succeda così. Voglio che tutta questa immane stanchezza di quest'ultimo scorcio d'anno, domani arrivi al suo picco massimo e che mi svuoti completamente. Ho bisogno di fare spazio.

È facile prendersela con un anno complicato mettendo in campo tutte le declinazioni del vittimismo mentre in realtà si sta semplicemente mirando nella direzione sbagliata. E invece io vorrei solo continuare ad avere questa perversa voglia di stancarmi fino a sfinirmi. Che io solo così dormo da Dio. E in fondo solo questo desidero davvero.
Buona notte




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