Sola andata

Sola andata

venerdì 2 dicembre 2016

In teoria sarebbe tutto chiaro. Ma in realtà...c'è la realtà

Quando andavo all'università seguivo sempre tutti i corsi. Ritenevo che fosse fondamentale per avere un metodo di studio efficace, perché la guida di un docente può rendere la materia molto più affascinante  del mero studio dei testi e poi pure perché il docente stesso e la sua personalità facevano parte della mia preparazione agli esami. Io mi ricordo solo dei prof di economia. Li trovavo molto simili tra loro e mi affascinavano sempre moltissimo, forse perché l'economia è la più umanistica tra le scienze applicate, perché se vuoi essere un bravo economista devi prima essere un conoscitore forte di storia e filosofia e solo molto dopo pure di statistica e matematica.

L'esame di microeconomia è stato quello più ostico. Più di quello di macro (che pure ho dovuto ripetere tre volte). Mi ricordo che non mi capacitavo del fatto che quando studiavo la parte teorica mi pareva di capire tutto. Poi passavo alla risoluzione dei problemi e spesso non sapevo dove mettere mano. Una volta andai dal prof e gli parlai di questo strano fenomeno e lui mi rispose : "vuol dire che non hai capito niente della teoria. Se avessi davvero afferrato i concetti, sapresti pure come applicarli. Tu hai soltanto l'impressione di aver capito ciò che studi"...mi dispiacque tanto, ma capii soltanto sei mesi dopo, e centinaia di esercizi svolti, che aveva ragione da vendere. A me serve tempo per applicare la teoria, quella che la fa sempre facile per tutto perché se ne sta bella dritta nel suo mondo ideale e senza gli accidenti dei casi particolari.

Ecco, a me succede così quando so esattamente come stanno le cose e che comportamento dovrei adottare. Poi però si inseriscono così tante altre variabili che perdo l'obiettivo, complico l'algoritmo e faccio un gran casino. Eppure la teoria è fondamentale e non andrebbe disattesa mai.
Una volta, qualche anno fa, un collega con cui ho scambiato soltanto poche battute prima che ritornasse a casa sua al sud, parlando della sua fidanzata, poi diventata moglie, disse che era la più bella e più desiderabile del mondo. Aveva gli occhi dell'uomo più irrimediabilmente innamorato che avessi mai visto in vita mia. E io in quell'istante lì imparai una lezione di teoria d'amore esattamente applicata ad una coppia. Un paio di giorni fa rievocavo questo episodio con un'amica e lei mi ha detto: "Eh...ma tu stai parlando di una persona che è il top, non puoi pretendere che tutti gli uomini siano così". Forse è proprio così, certe teorie diventano applicabili solo se gli elementi a disposizione sono funzionali al risultato, che altrimenti risulterebbe distorto, impreciso.

Eppure stasera, dopo una settimana decisamente "illuminante" su quello che ho forzatamente scoperto di me stessa, sento che certe teorie io le ho capite proprio bene pure applicandole a casaccio. E siccome dall'economia ho imparato pure che si può procedere con successo nel mondo anche semplicemente per "tentativi ed errori", io ora sono certa che un giorno troverò un modo di applicarla proprio come l'ho capita io. E se così non fosse, continuerei a non avere dubbi che stavolta la so come si deve.
Ah, all'esame di microeconomia poi ebbi 30/30






Nessun commento:

Posta un commento