Sola andata

Sola andata

venerdì 9 dicembre 2016

Quell'idea di futuro che mi porto dal passato

Tutto torna. E lo dico sia nel senso che alla fine le situazioni si fanno chiare, acquistano una loro logica coerenza e ti raccontano cose che non riuscivi a vedere da subito per quello che erano, sia perché tutto prima o poi torna a riproporsi allo stesso modo o con altri metodi. Oggi sono stata in verifica, poi sono andata a cinema e poi ancora in ufficio. Ho pranzato con una cioccolata calda e una zuppa inglese ragionando amabilmente con la mia collega di cose di femmine. È stata una bella giornata, iniziata con una nebbia così fitta che per venire al lavoro a piedi mi sono affidata alla buona sorte. Poi via via la giornata si è schiarita fino a fare spazio ad un sole pallido ma luminoso e rassicurante. Un po' come a volte succede nella vita: ciò che è opaco e incerto all'improvviso si fa chiaro e limpido senza che tu abbia contribuito davvero all'"illuminazione".

Esattamente un anno fa invece succedeva questo. Avevo preso un giorno di ferie, ero uscita molto presto per andare in un centro benessere a fare un bellissimo massaggio, avevo con me una borsa piena di cibo che ho portato in giro fino al pomeriggio. Poi ero andata in un negozio di piccoli oggetti, di quelli per gli addobbi o i pensieri scemi e avevo comprato un piccolo mappamondo. Mi ero alla fine trattenuta in biblioteca e avevo aspettato l'arrivo di chi avrebbe ricevuto quella borsa e il mappamondo. Poi salii su un autobus, vergognandomi un po' di tutta quella strana euforia dell'attesa che mi aveva inutilmente accompagnato per tutto il giorno. Forse il vero spartiacque tra quello che sentivo e percepivo e ciò che rimaneva davvero da raccontare è stato quel giorno lì. Quasi stento a credere che sia passato esattamente un anno per come quel giorno mi pare così vivo e recente.

Quella di oggi invece è stata una giornata senza smanie, tensioni o accanimento verso nulla. Non ho fatto massaggi ma sono più rilassata di allora, non ho preparato cibo per nessuno e non ero in attesa di nulla. Il film che ho visto si intitolava "amori ed inganni" e l'ho trovato molto gustoso e abbastanza  in linea con quello che ho provato a capire sull'argomento. E poi sono andata a vedere una casa in
vendita che la mia collega sta per fare sua e mi sono ricordata di quando ero io ad esplorare questa città allora così sconosciuta per me, eppure già così familiare, quando mi perdevo ovunque e tentavo di intuire i quartieri che mi somigliassero di più. Mi ricordo di lunghi tragitti sotto la neve, di telefonate continue agli agenti immobiliari, e poi finalmente il notaio, il rogito, questa casa presa un po' a caso e un bel po' a sentimento. Sono passati esattamente sette anni da allora. Oggi non so se ne sarei di nuovo capace. Ma è stato bello entrare in quella casa da comprare stasera, immaginare a come potrebbe diventare anche solo con un paio di idee semplici. È stato bello rivivere quell'idea di futuro che in questo periodo mi pare di rivivere solo scovando in un passato che non è proprio tutto da buttare. È stata una bella giornata. E tra un anno penserò che finalmente ho di nuovo dei buoni ricordi.

Il confronto con gli anni precedenti non mi pare mai una cosa utile o divertente. Non sono una nostalgica e tendo a cancellare il passato perché quasi sempre mi suona stonato. Però oggi ho pensato che quando non comprendi bene tutto quello che ti accade mentre lo vivi, quello poi torna e ti spiega come stavano le cose. Oppure, qualche volta, non ti spiega niente e ti dice "ti ricordi come sei stata brava quella volta? Avevi sette anni di meno, ti perdevi pure sotto casa, non capivi niente di impianti a norma...e nessuno ti fermava. Quella volta lì io ti dico che non sei stata niente male". Non è stato tutto falso e inutile.
Me ne ricorderò

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