Sola andata

Sola andata

sabato 17 dicembre 2016

Memoria temporanea di un per sempre che è ancora un mai

Me lo sono proprio meritato un pomeriggio così. Oggi ci stava l'ultimo allenamento di dicembre con quelli della running school. È stato un massacro tra un lungo di 45 minuti e altri esercizi per potenziare la resistenza. Poi siamo andati a pranzo assieme e finalmente a casa, quando mi sono messa accanto al termosifone, un libro, un film, un lieve mal di testa ma sopportabile e la mente che vagava da sola tra le deliziose conversazioni del pranzo e alcuni miei  ricordi più o meno recenti. Mentre mangiavo una magnifica pizza con le verdure, mi deliziavo con le storie dei miei adoratissimi compagni di sport, tutti single, separati, sposati pentiti o amanti compulsivi di donne che puntualmente lasciano per perdita di passione.  Non so se al sud il campione, non so quanto rappresentativo, con cui mi sono confrontata oggi sia esattamente lo stesso, fatto sta che oggi mi sono divertita molto e sentita meno sola nella mia totale incapacità di intercettare il soggetto ideale a cui indirizzare la mia (presunta) capacità di amare.

Siccome ormai non trovo più scampo nell'oblio rassicurante di cose dette anni fa di cui mai potrei conservare memoria, oggi fb che, come una segretaria occhialuta, mi mette sotto il naso cose scritte anni e anni prima, mi viene a dire che cinque anni fa parlavo di un amore che avrei riconosciuto subito, se solo fosse apparso alla mia vista. Allora...partendo dalla premessa che nella vita mi interessano un sacco di cose, che quasi sempre mi appassiono a tutto quello in cui decido di impegnarmi, che ho conosciuto e conosco persone meravigliose che mi vogliono bene...eppure mi pare che vivo sempre all'ombra di questa utopia romantica così tanto che mi sorge il legittimo dubbio che dovrei imparare ad accantonare una buona volta per sempre.

In questi cinque anni mi è successo questo: ho frequentato per alcuni mesi una persona più grande di me che ho molto stimato e salutato cordialmente per sempre,poi sono uscita per un paio di mesi con uno del quale non ho memoria di nulla e che ho salutato molto meno cordialmente, e infine per anni "saltuari" ho passato del tempo con uno a cui una sera, piangendo, feci uno sproloquio senza senso, e del quale per fortuna non ricordo neppure una parola, per dirgli che gli volevo bene, mentre lui non voleva me.

Ecco, direi che il mio recente trascorso sentimentale si combina perfettamente con lo spirito dei discorsi del pranzo di oggi. Non capisco perché ancora mi ostini a pensare che abbia una qualche chance di trovare quello che cerco o di cui credo di aver bisogno, alla mia età. Ma le mie colpe non si esauriscono qui. In realtà l'elenco del mio maldestro procedere non si ferma a questo. In questi anni ho anche conosciuto persone meravigliose, che mi hanno fatto una corte delicata e gentile, fatta di parole dette con cura, interessi condivisi, discrezione, attenzione e affetto inequivocabile. Persone che non sono riuscita a corrispondere per motivi che non sono chiari neppure a me, se non forse per l'assenza di quel subdolo meccanismo fatto di desiderio, chimica e incognite sfuggenti che renderebbero la mia naturale attitudine alla libertà e alla solitudine una condizione non più desiderabile.

Forse la verità è che la mia condizione di presunta attesa me la sia proprio creata ad arte,  forte del mio sottinteso che tutto prima o poi finisca o si trasformi in qualcosa di meno interessante dell 'inizio. Io la fine degli amori non la concepisco. Mi spaventa, mi fa paura.
E così oggi a pranzo ho pensato che la mia vita sia bella, interessante, spesso sentimentalmente buffa, pure se tra una bruschetta, un'insalata e una pizza posso solo limitarmi ad ascoltare storie di altri di amori bellissimi ma miseramente finiti per usura e consunzione. Non mi pareva il caso date le circostanze, ma una storia riuscita per sempre avrei potuto raccontarla proprio io... Sono cinque anni che ho fatto la depilazione definitiva e sono ancora molto soddisfatta del risultato. 😆😆😆😆

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