Sola andata

Sola andata

martedì 30 giugno 2015

Checche' ne pensiate, grazie

Che poi pure se un po' ci speri, mica è detto che accada. E comunque pure se succede mica è detto che ne pensino bene. E pure se ne pensassero bene, mica è garantito che sarà così per sempre. E quandanche dovesse essere così per sempre, mica è sicuro che riesci a sostenere il peso della responsabilità di tutto questo bene.

Direi che sono un po' questi i grandi interrogativi di chi ritiene di potersi cimentare in una qualche forma di scrittura "condivisa" come è quella di un blog.
Sono da sempre convinta che il vero motore che spinga a farlo sia in linea di massima la presunzione, tutta da dimostrare, di avere qualcosa da dire, oltre a quella anche più aleatoria, che quanto scritto possa pure interessare a qualcuno.
Sulla base di questi presupposti incerti l'aspirante blogger si pone il problema delle modalità e del metodo.
 Io mi sono sempre regolata con queste intenzioni. Partire da una cosa che mi succede davvero nel mio quotidiano, oppure da uno stato d'animo che sento molto profondamente nel momento in cui decido di scriverne. Poi provo a trovare il lato più ironico o addirittura comico anche delle cose che mi addolorano, provando a darne una versione da quella maldestra e sprovveduta che sono. Mi serve, mi restituisce la sensazione di cucciolo preso in braccio.
Infine provo ad individuare un meccanismo di identificazione. Ho sempre pensato che le cose che si raccontano, a meno di essere degli esercizi di alto stile letterario, risultino interessanti solo quando sono empatici, quando in quell'episodio ritroviamo un po' di noi stessi e delle nostre fragilità.
E poi la continuità . Sono convinta che un blog, qualunque sia la sua finalità, prenda vita se si impegna ad esistere con continuità, se tenta di ordire una trama più vasta di un episodio sporadico.
Non è un colossal. E' una serie, ha senso nel legame che crea.

Perché dico questo? Perché da quando ho riaperto questa mia finestrella da cui mi affaccio a raccontare un po' di fatti miei, le statistiche dei miei lettori, che non posso sapere chi siano ma soltanto in quanti, sono aumentate sempre. Io non lo so da cosa dipenda, e un po' ho paura di saperlo. Ma ci sono, presumo che abbiano perso un po' del loro tempo per stare qui e io pure solo per questo provo estrema gratitudine.
A prescindere da cosa ne pensiate, mi pare una piccola magia.
Grazie assai

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