Sola andata

Sola andata

mercoledì 25 ottobre 2017

Autonomi coi santi degli altri

Sono un po' di giorni che ci penso. Non che la cosa mi tolga il sonno, però credo che sia giusto provare a capire, magari proprio partendo da una esperienza personale, a dire il vero condizionata da una adesione cauta a certi stereotipi ma pur sempre condita, ahimè, da certi pregiudizi...
Io ho da sempre un problema con il Veneto. Il mio problema è questo: alcune delle persone più simpatiche, generose, ironiche e in gamba che conosca sono venete. Le trovo sinceramente delle persone adorabili eppure non mi bastano per evitate di pensare che il veneto, in quanto entità antropologica e luogo fisico astrattamente considerato, sia una regione in cui sono felice di non essere nata. Non mi toglie il sonno neppure la faccenda della pretesa autonomia, che se fosse davvero tale significherebbe per esempio non poter essere più la regione con il più elevato tasso di evasione fiscale. Quello che trovo spregevole e offensivo come italiana è il fatto che ne facciano una ossessione isolazionista. Non mi stupisce a questo punto neppure la questione surreale della contemporanea pretesa autonomista di Belluno dal veneto stesso. Io direi di passare direttamente ad un cuccuzzolo di montagna procapite...

In realtà non mi importa davvero molto: è una tendenza perfettamente in linea con quella di questo scorcio di storia e, nella sostanza, potrebbe voler dire molto poco perché essere del tutto autonomi è impossibile, sempre e oggi più che mai. Molta retorica, interessi economici dal respiro corto, politiche raccogliticce sostenute da un localismo arraffone.
Comunque sono ugualmente molto curiosa di sapere cosa intendete davvero, voi, popolo di bevitori fortissimi, saldamente orientati al profitto e all'ostentazione del vostro benessere, razzisti e leghisti...davvero, sono proprio curiosa di sapere dove porteranno i vostri sani valori dominanti...

Tutta questa faccenda mi ha riportato ad un ricordo divertente e ormai lontano che mi lega al veneto
Nel 2008 partii in solitaria per una breve vacanza che mi portò  in quella regione per la prima volta. Ci andai per incontrare una persona che conoscevo da tempo soltanto attraverso il blog. Una volta lui mi scrisse dicendomi che il mio blog era stato il primo nel quale si era imbattuto e che, sulla scorta di come lo avevo impostato, aveva capito come avrebbe voluto orientare il suo. Nel tempo lui divenne uno dei blogger più famosi della rete e ancora oggi, su altre piattaforme, vanta migliaia di seguaci. Il fatto che sia tra i miei follower anche qui mi fa un certo piacere e anzi, se passa di qua, approfitto per salutarlo.
Una vera star...e io l'ho conosciuto di persona e in tempi non sospetti come sua ispiratrice...ehehehe...

Quelli furono giorni molto divertenti, durante i quali, a bordo del suo scooter gironzolammo per il veneto, avendo come base Treviso. Vidi luoghi magnifici, con delle tonalità di verde che non ho mai più ammirato altrove, apprezzai l'ordine, la pulizia ma anche e soprattutto il fascino di un luogo dove
si è fatta la parte migliore della storia d'Italia. Mi resi conto che nessuno emetteva lo scontrino e che il caffè è bene che specificare che non sia corretto, incontrai degli alpini molto anziani e molto bevuti che mi cantarono omaggi coloriti, passeggiai per Conegliano pensando che anche io mi attaccherei alla bottiglia se vivessi in un posto così modello bomboniera e dove la cosa più memorabile che conservo di quella cittadina fu la conversazione di una madre alla sua bambina che le chiese di comprarle una collanina di plastica. Ad un certo punto le disse:"te la compro solo se non la fai provare alle tue amiche".

Quando salutai il mio amico blogger andai a Padova perché mia madre mi raggiunse lì, che ci teneva ad accendere un cero a S. Antonio. Anche Padova è bellissima. Ma quando sono andata in Portogallo
ho sentito che stanno ancora aspettando la salma del loro santo...

Io vivo di stereotipi e di pregiudizi. Mea culpa. Ma i veneti simpatici che conosco vivono a Milano o
altrove e per questo credo che stiano diventando un campione sempre meno rappresentativo, come sempre meno chiaro rimane per me l'idea che un piccolo territorio decida, all'improvviso e solo perché  più ricco grazie a condizioni contingenti favorevoli, di non sentirsi parte di una nazione. A me non importa nulla, davvero, facessero quel che vogliono. Però mi fanno specie lo stesso la grettezza dei toni e  le  motivazioni pretestuose.

Mi risulta che persino il mio amico blogstar non viva più lì. Ma del resto non era veneto neppure lui.



Nessun commento:

Posta un commento