Sola andata

Sola andata

venerdì 30 marzo 2018

Mi bastassero sette vite per capirci qualcosa...

- Secondo me esageri
- Sì io magari sarò pure una un po’ rigida su un sacco di cose però converrai con me che pure al netto della mia personalissima esperienza, la deriva generale a cui si è giunti è davvero sconfortante...
- Oddio...ora ricomincia con la solita solfa...ormai dovresti aver chiaro l’automatismo. Siamo tutti vittime di schemi sempre uguali: rimaniamo attratti sempre dalle stesse cose e dalle persone che ci tratteranno nella stessa identica maniera. Dall’adolescenza in poi siamo esattamente ciò che abbiamo deciso di essere in quel tempo li. Diffida delle grandi svolte, sono più rare di quanto tu possa immaginare e sperare. Quasi nessuno opera cambiamenti davvero sostanziali nel corso della vita
- Però sarai d’accordo con me che certe persone si ritrovino a vivere un gigantesco equivoco solo perché credevano di essere e desiderare delle cose (e/o delle persone) e poi, ad un certo punto - persino dopo una vita intera - si accorgono dell’errore
- E va bene...ok...ma non capisco dove vuoi arrivare
- No, niente...è che quando sono in vacanza e il tempo è buono e dormo abbastanza, mi capita di soffermarmi su cose accadute o sentite distrattamente quando rincorro le giornate cercando di incastrarci dentro “obblighi e verità”.
Oggi mi sono ricordata di un’intervista a Buzzanca, da Nemo, nella quale diceva che era stato sposato con la stessa donna per cinquant’anni, poi è rimasto vedovo e ora si accompagna con una che ha quarant’anni meno di lui e dice che è lei il vero amore della sua vita. In quel momento ho pensato che una cosa simile l’aveva raccontata pure Bauman (sebbene la nuova compagna fosse una coetanea e collega) e ricordo che anche in quel caso mi era dispiaciuto molto per la moglie non troppo compianta e non ebbi voglia di pensare a quelle dichiarazioni più a lungo. Però qualche volta succede che quando mi rilasso, e i pensieri fluiscono senza controllo, questioni come certi destini dall’epilogo “incoerente” riemergono quasi con la pretesa che io mi sforzi di comprenderne la sensatezza che sempre mi sfugge.
- Lucia, di cosa ti stupisci? Sai benissimo che la madre di tutte le tue ossessioni è questa da sempre. I legami sono quasi sempre il frutto di un equivoco più o meno grande, funzionali a tutta una serie di eventi fondamentali della vita (figli, famiglia, punti di riferimento, bisogno di protezione, accudimento, paura della solitudine, progetti condivisi...). Non puoi rinnegarne il valore solo perché poi ad un certo punto la vita fa delle deviazioni e favorisce incontri più efficaci di quelli precedenti. Ma tanto lo so che non ci arrivi neppure stavolta...
- Ok, senti quest’altra. Su questa mi darai ragione, son sicura. Qualche settimana fa un giornalista di radio 24 è andato in giro a promuovere un libro scritto per la moglie morta di cancro un anno fa, nota giornalista anche lei. Ad un certo punto l’intervistatore gli chiede se la moglie, assieme ai tantissimi pregi, la tempra e la grande forza d’animo avesse anche dei difetti. E lui rispose così: “Oh, ma certo! Era una grandissima rompiscatole”. E io, potrai immaginare, sono rimasta di sasso. Come si può conservare un ricordo amorevole di una persona che si ritiene essere stata tanto fastidiosa? Se lo si pensasse di me non troverei pace neppure nell’aldilà
- Lucia...non ti salvi...meno male che ti piace star sola. Dove pensi di trovarlo il sant’uomo che pensa che tu per lui possa essere una specie di “colei che, sola, a me par donna”? Lucia...ti prego...i piedi, trattienili a terra...
- Non è questo il punto. È che non capisco perché dovrebbe valere la pena di vivere rapporti di natura così spuria se poi mostrano il fianco in un istante qualsiasi, persino con una risposta offerta con disinvoltura, per frantumarsi, come se nulla fosse mai stato, sotto il peso di dichiarazioni pubbliche espresse con tanta semplicità...
- Ah, non saprei. Sai bene che il mio compito è guardarti, farti credere che ti ascolto...e risponderti a parole tue. E ora che ho fatto tutto questo, per favore, riempimi la ciotola
- Ma...Pablito!...Dove vai?!?!


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