Sola andata

Sola andata

martedì 20 agosto 2019

Sta tutto in frigo (se è vuoto)


Ormai la fase di rientro è cominciata. L’ufficio si ripopola dei volti familiari e bruniti dei miei colleghi rilassati. Stavolta la mia estate in ufficio è stata veramente pesante. Ma è passata anche questa e tra poco mi allontanerò io per un po’.
Sono un po’ irritata. Non so perché, forse non ci sono ragioni precise e quando mi capita di solito mi passa lavando i piatti o i panni a mano o grazie a mezz’ora di pesi seguita da una doccia fredda per poi mettermi distesa sul divano, in silenzio, a pensare a come vorrei che le persone si comportassero con me. Poi mi calmo e mi dico che non ho il diritto di pretendere niente dagli altri, ma solo tener conto del loro agire rispetto al mio, e poi di fare attenzione, ricordare, non restarci male e gioire della generosità altrui. Una collega oggi mi ha portato un pensiero del tutto inaspettato e io sono sicura che non lo scorderò.

Tra qualche giorno sarò dai miei solo per un week end. Manco da molto tempo ma ormai uso le mie ferie soltanto per risolvermi la vita a Milano o andare in vacanza per conto mio. In futuro mi riserverò più occasioni per tornare a casa, magari per meno giorni alla volta. Secondo me è una soluzione molto efficace.
Nel frattempo si sta per chiudere questa ridicola e terrificante pagina politica, che è servita solo a creare un clima schifoso, tossico, un’economia stagnante e la perdita di credibilità agli occhi dell’Europa e del mondo. Se avessi un figlio sarei molto più rammaricata.

Il frigo è quasi vuoto. Mi è rimasta una mezza mozzarella, mezzo litro di latte, una cotoletta vegetale e un ultimo pezzo di cioccolato fondente. Non ho più nulla in scadenza o da conservare. Finalmente potrò sbrinarlo e regalarmi due giorni di colazione al bar, gelato a pranzo e pure a cena. Poi i miei mi tratteranno come una principessa (succede solo quando mi trattengo molto poco, altrimenti sarebbe
tutto meno enfatico...e direi che mi pare sacrosanto...) e io prenderò tutto senza fare l’ospite timida: in fondo quando mi ricapita...

Poi tornerò a Milano, lavorerò ancora per un po’ di giorni e poi andrò per la prima volta al festival del cinema di Venezia. Vedrò film dalla mattina alla sera, che poi è tutto quello che vorrei fare della mia vita invece di stare a scandire continuamente il tempo tra stati d’animo di cui non comprendo la matrice, gli umori della Storia e quelli di chi mi sta intorno e il rientro dalle ferie mie o altrui.

Fino a poco fa ero irritata. Ho dovuto lavare i piatti a mano per stare calma e sollevare un po’ di pesi per sentirmi abbastanza forte per la giornata. Poi ho ricevuto un pensiero inaspettato da una collega rientrata dalle ferie e ho percepito il suo affetto.
Il frigo è quasi vuoto. E direi che, finalmente, non manchi proprio nulla

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