Sola andata

Sola andata

lunedì 11 aprile 2022

Un lascia(rsi)passare informato. Per futuri meno incerti

 E’ uno strano meccanismo quello di voler ricordare a tutti i costi, e nella maniera più nitida possibile, le volte in cui mi sono comportata male o detto cose sbagliate/stupide/inopportune/in malafede. Cose anche vecchissime e che di solito mi tornano in mente mentre sto camminando a passo spedito percorrendo strade abbastanza conosciute da non necessitare della mia attenzione. Potrei dirmi che in fondo il passato è passato e quel che è stato è stato e poi che in fondo anche per moltissimi altri valga lo stesso. Quante volte mi sono sentita offesa, ferita per parole dette senza pesarne abbastanza gli effetti, dalle persone più insospettabili e ho provato a razionalizzare, dimenticare, abbozzare…perché, allora, quando l’”infame” sono stata io sento che vorrei sprofondare anche oggi, in questo istante, pure per cose che probabilmente nessuno ormai ricorda più? Tutto ha come la forma di una ferita autoinflitta che ho paura di far rimarginare, quasi che l’autoassoluzione per gli errori passati fosse un modo troppo indulgente di perdonarmi di essere così imperfetta. E invece io non voglio perdonarmi, vorrei semplicemente non essere mai stata quella roba lì. Poi penso che crescere sia anche questo: accorgersi della propria idiozia perché solo così se ne può guarire. Forse, più semplicemente, certe zavorre che mi trascino dal passato mi aiutano a conservare un’andatura più cauta e, quindi, tanto meglio ritrovarsele durante il cammino. Ma è strano lo stesso: è da quando sono nata che mi sento di essere esattamente identica a quella che sono adesso e allo stesso tempo ricordo con orrore quella che sono stata e che mai potrei essere ancora. Che sensazione assurda.

Una volta uno che frequentavo mi chiese quale fosse il mio film preferito. Diceva che era la domanda sostitutiva di quella, decisamente più insensata, “di che segno sei?”. Lo trovai un approccio molto indovinato. Da un film preferito si capisce moltissimo di una persona e pure quanto potrebbe esserci affine. Sì, credo che con una sola domanda si acquisiscano una serie cospicua e significativa di informazioni utili a comprendere qualcuno. A patto, ovviamente, che veda molti film e che lo faccia in modo non casuale, che poi a pensarci bene anche questa sarebbe una informazione di enorme peso. E così ho pensato che anche io ho detto spesso che non mi sarei mai innamorata di un appassionato di Nolan (pur piacendomi moltissimo peraltro) e mica saprei davvero spiegarne i motivi. So che è così e basta. Poi un giorno un amico mi gira un film coreano in cui la protagonista è una single quarantenne, un po’ strana ma sfiziosa, che dice esattamente la stessa cosa proprio riguardo a Nolan. E allora mi sono detta che avevo ragione, che certe sensazioni hanno inevitabilmente un loro fondamento che trova le sue motivazioni proprio in se stesso. Alla fine non so chi potrebbe mai trovare interessante la risposta “non so se sia il mio film preferito, ma ho visto Bianca centinaia di volte”. Fino ad ora non ha molto funzionato e di certo non mi illudo di trovare l’amore così…in realtà non mi illudo di trovarlo in nessun modo. Una volta un amico mi confidò le sue pene d’amore per una fidanzata che amava senza riserve, ma gli procurava molta inquietudine a causa di un carattere decisamente imprevedibile e folle. Mi disse: “Basta, la lascio è troppo pazza”. E io “Ma se le muori dietro”, “E’ vero, ma io ho bisogno di stare tranquillo…no guarda, me ne trovo unasolare, devota, ottimista. Di quelle che collezionano scarpe e borsette e che non mi facciano sentire sempre sui carboni” . In seguito se la trovò esattamente così. Non l’ho mai visto davverofelice neppure in quel caso. Vai a capire dove decide mai di annidarsi la verità e a quali parametri si aggrappi veramente per manifestarsi.

E’ un tempo fatto così, dentro un mondo che, mentre faccio i miei passi in avanti mi risucchia nel passato più dimenticabilee questo proprio quando il presente oscilla tra “sofferenza e noia” e io vorrei semplicemente andare incontro ad un futuro almeno accettabile. Forse dovrei smetterla di camminare. E pure di sollevare pesi. Forse dovrei solo lasciarmi trasportare

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