Sola andata

Sola andata

domenica 27 agosto 2017

E il tuo "status" di grazia qual è?

Ogni tanto lambisco l'argomento, spesso in modo divertito perché ormai c'ho un'età e l'atteggiamento piano piano cambia giocoforza. In realtà credo di aver sempre avuto voglia di dirla meglio e tutta, di raccontare una certa condizione, per la verità piuttosto comune e diffusa, passando proprio per la mia personalissima esperienza. Ma poi come fare? Con quali toni? Riuscirei mai a tradurre esattamente quello che penso senza risultare patetica o ridicola? Molto spesso chi mi conosce poco o da poco non resiste alla tentazione di chiedermi come mai non abbia un fidanzato e il mio imbarazzo nella risposta è sempre lo stesso perché non ho ancora trovato la frase ad effetto definitiva che riesca a fugare ogni dubbio che la colpa sia mia. Quello che mi diverte è che tendano immmediatamente a precisare che me lo chiedono perché mi trovano così bella e di buon carattere che pare impossibile che non frequenti nessuno. Bene, li assolvo. Ora sì che la meritano una qualche risposta!

A me l'indipendenza e l'autodeterminazione sono sempre piaciute, ne ho fatto un'ossessione giovanile che ha assorbito ogni mia energia dell'epoca: quando ho smesso di studiare il mio unico pensiero era affrancarmi dalla dipendenza familiare, andare a vivere da sola e l'indipendenza economica. Questo ha significato gironzolare molto e fare una certa fatica a consolidare i rapporti. Nel frattempo però ho trovato comunque la maniera di incrociare persone con cui ho stabilito legami poi rivelatisi sbagliati perché basati su presupposti insufficienti e troppe incompatibilità, perché profondamente deludenti o costruiti sull'inganno o anche solo perché sognati per tanto tempo ma impossibili nella concreta espressione. Gli anni passano pure così, mentre si commettono errori o ad immaginare cose che in realtà non possono succedere.
Credo di essermi innnamorata pochissime volte nella mia vita, ma quando è successo ho convissuto per anni e anni con quel tarlo nel cuore e nella testa che mi ha spesso devastato e consumato e nel frattempo non c'erano incontri, corteggiamenti, lusinghe da parte di altri uomini a cui avessi voglia di cedere perché io volevo solo quello che dominava i miei sensi, sogni, incubi, speranze e desideri. Sono fedelissima pure negli amori platonici. Poi tutte le volte mi è passata. E pure questo mi spaventa. Mi spaventano le cose che finiscono e che per me erano state ragioni di vita, mi immalinconisce l'aleatorietà di sentimenti un tempo forti e che ad un certo punto non riesco più ad alimentare, ho paura delle crisi, dell'incomunicabilità che si insinua nelle lunghe storie cominciate con una grande passione. Non è bello non provare più nulla solo perché ti rendi conto che avevi sbagliato a provare qualcosa prima.

Io non ho bisogno di stare assolutamente con qualcuno per la paura di star sola. A me star sola piace moltissimo, non mi ha mai spaventato e anzi qualche volte ne ho fatto una sfida di crescita e di scoperta. Però ho bisogno (come tutti a questo mondo) di amare. E di farlo per sempre. Altrimenti non ho alcuna necessità, di nessun genere, neppure il più istintuale. Così stanno le cose e non lo so se sia una colpa, un caso, un modo di essere al pari di una qualsiasi altra normale attitudine o semplicemente una mia caratteristica.

Un amico molto simpatico, ma pure piuttosto giovane e troppo diverso da me nel modo di guardare il mondo, mi dice che dovrei allargare la base delle mie conoscenze iscrivendomi a Tinder o Once. Lui dice che trattandosi di algoritmi nei quali inserire delle variabili che mi caratterizzano, sarebbe molto probabile riuscire ad incontrare una persona che faccia al caso mio.
Per quanto in realtà mi appaia un tipo di approccio assolutamente sensato e ragionevole non mi sognerei mai di fare una cosa del genere. Io credo ancora nell'assoluta casualità degli incontri d'amore, nell'intuizione immediata di uno sguardo, nella parole pronunciate al momento e capaci in un istante di tradurre un groviglio intero di sensazioni, nel non sapere nulla l'uno dell'altro e nonostante questo capire da subito che per entrambi nulla sarà più come prima.
Io sono ancora sola. È probabile che sarà così per sempre. È ugualmente probabile che non sarà così per sempre. Non lo so. Non sono io a decidere, ma non sarà neppure un algoritmo a farlo. Di questo sono ragionevolmente certa.

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