Sola andata

Sola andata

lunedì 23 novembre 2020

Sotto un’altra luce

 Questo Novembre tiepido e luminoso non ce l’ha fatta ad intristirmi. Mi godo questi colori dalla finestra di casa o dell’ufficio, assieme ad un  silenzio che mi pare sempre più  irreale e atipico. Mi mette pace. La sera mi viene sonno molto presto, dormo bene e poi  ho imparato a cucinare piatti nuovi grazie ai quali mi sono autoproclamata la migliore al mondo cuoca di me stessa.  Mi sono concessa pure il tempo per montare la sedia a dondolo che mi era arrivata già da un po’ ma che non osavo  assemblare. E’ stato complicato ma riuscirci ha rappresentato una minuscola prova per la mia autostima, oltre che una vera svolta per la mia felicità domestica.

Ieri sono uscita per una lunghissima passeggiata. Il sole era alto ma per i primi dieci minuti ho avuto un po’ freddo. Dopo non più. Poi sono andata al supermercato e ho fatto la spesa senza alcuna fretta, scegliendo con cura quello che più mi piaceva per i miei nuovi piatti fatti di tempo e cura. E poi ho sbirciato nei carrelli degli altri (lo faccio molto spesso in realtà), ho provato ad intuirne i progetti di consumo e le ragioni per cui si lascino attirare da cose che io invece non comprerei mai. Mi pare sempre un esercizio molto utile, se non altro per capire quanto in fondo pure i consumi di massa in realtà sono capaci di evidenziare diversità reciproche piuttosto che vera omologazione. O perlomeno questa è la mia impressione rispetto al mio modo di consumare.

Da un po’ di tempo uso un additivo per il mio bucato. E’ un profumatore. Bisogna aggiungerlo al detersivo abituale. Uso lo stesso detersivo di mia madre eppure il mio bucato non profuma mai come il suo. E per me questa cosa è troppo straniante. Ho anche imparato a scegliere dei giorni in cui non bere neppure un caffè, a fare dolci a base di legumi al posto della farina, sperimentato un nuovo tipo di allenamento, visto vecchi film e fatto scorpacciate di cartoni anni ‘80. Le giornate sembrano passare molto in fretta quando ti imponi almeno una cosa nuova ogni giorno. O una capace di riportarti ad un passato lontanissimo ma ancora vivo nel tuo vissuto. A cambiare davvero è proprio la mia percezione del tempo e questo mi pare tanto più curioso se penso  che la vera noia si manifesta in tutta la sua ineluttabile arroganza nell’inerzia del presente e nella banalità brutale delle operazioni  necessarie (se trovo chi ha inventato la polvere dietro i libri o l’unto sui fornelli lo condanno al cambio di stagione del mio armadio per l’eternità).  

E’ un Novembre anomalo, dentro un anno andato a male capitato a sua volta in un tempo che  già faticavo a comprendere.  C’è troppa luce. Secondo me è tutta colpa sua

 


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