Sola andata

Sola andata

domenica 6 novembre 2016

La magia del presente

Certe volte le cose vanno proprio così. Esattamente come devono andare. E a quel punto non ci sta cielo grigio che tenga per impedire che una giornata riesca col buco. Ti alzi una domenica mattina di pioggia novembrina, devi fare la corsa per la LILT all 'idroscalo, hai freddo, hai come al solito dormito poco e pensi che tutto sarà nella migliore delle ipotesi così così, che è impossibile che ci possiamo divertire con questo tempo, che ci prenderemo un accidente, metteremo i piedi in qualche pozzanghera e scivoleremo ovunque. E invece è stata una corsa bellissima in un posto che aveva ancor più magia con quella luce malinconica che si mescolava coi colori caldi di alberi e foglie. E poi lo spirito tutto intorno, i sorrisi, le foto, le persone, il tè caldo...una mattinata bellissima, di quelle che speri di tenere a mente per tanto tempo quando vuoi pensare a come ti piace vivere a Milano. Pure quando un giorno te ne sarai tornata a casa tua.
Una doccia calda e lunga, lunghissima. Non la faccio mai così, perché è peccato. Però oggi sì. E poi uscire di nuovo. A cinema a vedere il film dei Dardenne con Nicola. Pollice molto all'insù per quel film così umano troppo umano, ma pure ben carico di buona speranza nel genere umano. E poi certe piccole grandi confessioni reciproche che vengono tanto facili solo tra persone che si intendono bene.

Io credo che le giornate così, quelle in cui tutto fila liscio in quella maniera facile e dispettosa assieme, siano regolate da un'armonia interiore che nessun rumore di fondo è capace di sporcare. Pioveva, e se ci fosse stato il sole nulla sarebbe stato diverso. Come quando stai bene e non sai spiegarti il perché.

Passo la maggior parte della mia vita a pensare a come far rientrare nella mia giornata tutti gli obiettivi che mi prefisso, a come comportarmi se subisco comportamenti che mi annientano, a come diventare la persona che voglio essere. Non credo che sia un errore avere degli obiettivi e pianificare, perché vivere è soprattutto fare progetti, pensare al futuro e non banalizzare le proprie ambizioni con l'improvvisazione. Però tutto questo include anche un tipo di sacrificio che qualche volta andrebbe evitato. È il sacrificio del presente.
Oggi ho vissuto il mio presente così. In pieno, godendomi il giorno per quello che era, con questa
magia imprevista fatta di condivisione, allegria, fatica e riposo, arte e chiacchiere in libertà.
Non ci ero abituata. Forse è un bene. Ma meno male che domani sono in ferie. Il trauma di una certa realtà a me più drammaticamente familiare potrebbe essermi quasi fatale.

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