domenica 27 novembre 2016

respiro a fondo. E poi passa

Come sono stupida. È una giornata stupenda qui a Milano. Ho corso contro la violenza, ci sta il sole e io sento di non aver fatto del male a nessuno. Eppure non riesco a smetterla di piangere. Sono qui sul muretto della piazza del centro di Milano e non mi è successo niente di male.

Spero che nessuno se ne accorga anche perché io non riuscirei a smettere neppure se me lo imponessi con una pistola puntata da un boia. So che mi passerà perché non me lo merito. E poi forse aspettavo soltanto questo momento. Credo che ci sia sempre un punto esatto in cui tutto ciò che è ambiguo dentro e fuori di noi trova la sua luce chiarificatrice e di solito deve coincidere con il picco massimo di un dolore che poi non può che passare.

Ecco, le lacrime sono già finite. Quello che era giusto sapere ora lo so. E io ora devo solo respirare, asciugare gli occhi, bere un po' d'acqua e magari un po' di magnesio e togliermi le zavorre del dubbio che mi trascinavo tutta da sola da anni.

No. Non mi è successo niente. Però me ne accorgo solo adesso.


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