Sola andata

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giovedì 13 agosto 2020

Palindromi. I miei anni di “scapigliata” simmetria

 E così sono arrivati anche loro. Puntuali come lo scoccare della mezzanotte per Cenerentola proprio quando cominciava a divertirsi sul serio. Il mio esperimento è riuscito anche quest’anno, ma già sapevo di non aver bisogno di ulteriori prove. Oggi compio 44 anni. Non so dire come me li porti. Mi è sufficiente sapere che mi stanno ancora i vestiti di sempre, che c’è ancora qualcuno che mi fa dei complimenti e che mi chiede di uscire, che ho ancora la forza di fare un sacco di cose e conservo interessi e qualche passione inossidabile. 

L’esperimento riuscito è la mia solita prova degli “affetti di buona memoria”, quelli di chi mi vuol bene davvero perché ricorda senza sforzo il mio compleanno. E infatti le sole persone su cui conto davvero se ne sono ricordate da primo mattino. Gli altri, senza averne colpa alcuna, l’hanno scordato. E va benissimo così. In altri tempi mi sarei offesa un po’ perché io di loro mi ricordo eccome. Oggi invece penso che il pensiero non vada preteso e, se appare mancante, non vada per questo giudicato. Così è e non me ne devo dispiacere.

I lavori in bagno procedono bene, io provo a sopportare questa enorme tornata di caldo, la polvere, il lavoro e pure una certa tristezza a cui non so ancora dare un nome. Forse sono solo un po’ stanca e non vedo l’ora di andare un po’ al mare anche per concentrarmi su quello che vorrei cambiare nella mia vita a partire da questo autunno in poi. 

Come è strano avere un’età “palindroma” . Ricordo perfettamente il compleanno dei miei 33 anni: nel pomeriggio di quel 13 agosto sarei partita per la Grecia per il matrimonio di mia cugina. Avevo appena concluso il mio tirocinio a Suzzara ed ero stata confermata a Milano, che all’epoca conoscevo solo perché qualche anno prima ero stata al politecnico per sostenere il TOEFL: era stato durante il dottorato e a quell’epoca sognavo di andare a Londra per un ph.d. o un M. Sc. Quante “sterzate” che ho offerto al mio futuro! Eppure nessuna ha avuto una reale conferma: ho sempre preferito cambiare e poi cambiare ancora e ancora. È come se le strade tracciate mi spaventassero Sempre un po’ di più dei “fuori pista”...in fondo non è andata male e ad osservarli bene questi 11 anni mi sono sembrati piuttosto ganzi proprio nel loro essere così scapigliati.

Ho scordato di prepararmi la torta e come al solito non ho candeline su cui spegnere desideri che ho imparato a non rivelare neppure a me stessa. Stamattina ho scongelato un pan brioche alla crema che avevo preparato un po’ di tempo fa per una colazione di lusso, l’ho inzuppata nel latte gelato e mi è sembrata la coccola più gustosa che potessi farmi da undici anni a questa parte. 

Direi che non manchi proprio nulla per i miei prossimi sorprendenti undici anni. Intanto grazie a tutti. Ma proprio tutti. Pure agli smemorati che non mi vogliono abbastanza bene da ricordarsi di me ma che non sanno quanta ricchezza, in consapevolezza e accettazione, mi hanno regalato proprio loro.


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