Sola andata

Sola andata

lunedì 10 agosto 2020

Sento le mie mancanze. E per il momento non potrebbe andar meglio

 E così anche i lavori per il bagnetto nuovo sono cominciati. I ragazzi che sono venuti a smantellare tutto sono simpatici ed educati. Spero che la mia fiducia non sia mal riposta. Ora non c’è nessuno e io ne ho approfittato per fare due passi in un quartiere totalmente desertico. Molte altre volte ho visto questa città in agosto ma mai, giuro mai, ho avvertito un simile senso di desolazione tanto che persino io, che amo ogni forma di tranquillità e di pace, comincio ad avere con questo luogo quello stesso strano senso di passione affievolita che prende due fidanzati quando, allo stremo di un rapporto ormai logoro, si dicono “o ci sposiamo o ci lasciamo”. Forse è per questo che mi sono decisa a fare i lavori in casa: nel profondo di me comincio a pensare che una sintonia si sia ormai rotta e che potrei anche immaginarmi non soltanto o per sempre a Milano. E no, non ha a che fare col sud americano un po’ scemo che parla sempre e neppure con la possibilità di immaginarmi in smart working anche da Napoli, o che i corsi sul cinema ormai ci sono pure in line e che quindi sto via via perdendo ogni legame diretto con questa città. No, è proprio che mi pare di non riuscire più a crescere ad avere stimoli, ad evolvermi. Milano è cambiata troppo repentinamente, ai miei occhi non ha più il fascino delle possibilità che si realizzano. Forse stare più vicino a chi potrebbe aver bisogno di me avrebbe molto più senso anche per me e per questo strano smarrimento a cui non riesco a dare una definizione. Mah forse è solo che mi fa impressione vedere il mio bagno in quelle condizioni. Tanta polvere e macerie e nell’altra stanza i saponi e i trucchi e gli accappatoi ammassati alla meno peggio in attesa della nuova collocazione di lusso. Mi sembro una sbaraccata. Se non sai come complicarti la vita vieni pure a chiedermi consiglio.

Forse comincio a sentire il contraccolpo di mesi che solo in apparenza non mi hanno segnato. Ho trascorso davvero tanto tempo da sola, ho modificato alcune abitudini quotidiane che davo per assodate, avuto dei dolori lancinanti alle ossa di cui non so bene le ragioni se non associandole ad un allenamento un po’ più intensivo. La verità è che probabilmente sto semplicemente invecchiando e certi sforzi non posso più permettermeli e qualche volta penso che dovrei cominciare ad accettare non solo le mie attuali mancanze, ma farmi una ragione pure di quelle future e non illudermi che sia sufficiente mangiare sano e fare ginnastica per essere carina e sperare di farmi riconoscere da qualcuno che per il momento non so se e dove sia. Ma resisto lo stesso. Bisogna essere pronti a tutto. Persino ad una bella sorpresa.

Il mio bagno nuovo sarà pronto entro venerdì. Nel frattempo cambieranno un po’ di cose in questo strano mese di passaggio e di vuoto che mi pesa. E poi ho appena imparato la ricetta dei pancake proteici, fatto una maschera idratante e ringraziato la sorte anche per ciò che non mi ha concesso. Sono decisamente troppo sola in una città che mi ha ben allenato ad esserlo sempre di più. Ma l’alternativa è stata troppo spesso peggiore. Non sono ancora pronta per quello che voglio davvero. Ma vorrei almeno sapere dove dovrei farmi trovare per quel momento lì 


1 commento:

  1. Rimanderei ogni decisione a bagno completato.
    Un bagno splendente, nuovi di zecca, se non induce al matrimonio, poco ci manca ;-)

    p.s. ho appena ridipinto le ringhiere del balcone (lavoretto da poco, non sono bravo nel "lavori da uomo") però vederlo luccicare dà soddisfazione (mai potrò abbandonare un balcone che scintilla al sole)

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