Sola andata

Sola andata

mercoledì 13 gennaio 2021

Essere in bolla (sperando che non esploda)

 -          Hai dormito male stanotte vero?

-           Si. Non mi capitava da secoli di avere gli incubi. E invece stanotte mi sono svegliata di soprassalto per ben due volte.

-          Eppure anche ieri sei andata a letto prestissimo. Eri talmente stanca che hai fatto fatica pure a struccarti

-          Non so cosa dirti. Ho avuto pensieri bruttissimi e questa storia che non so come tornare a casa comincia a preoccuparmi sul serio

-          Eppure non fai che dire che in fondo non ti pesa la vita che ti è toccata in questa fase…

-          Si certo, non mi lamento ma comincio a pensare che devo decidere cosa fare, come ritornare giù e provare ad immaginare di poter vivere bene e per sempre anche lì dove sono nata

-          Davvero!?!? 

-          Sì. Qui non ho nessuno che mi trattenga e ormai credo sia altamente improbabile che possa trovarsi qui la persona che sto cercando da tutta la vita. E poi devo tornare dai miei e apprezzare i posti in cui ho le radici

-          Ma che fesserie dici? Quando mai hai pensato che un luogo valga più di un altro, che le origini contino più del “contaminarsi” con le diverse mentalità  o che l’incontro che aspetti da tutta una vita sia geolocalizzabile!?!?…Lucia, tu non pensi così, non sogni così. Piuttosto, ammetti che non hai mai frequentato abbastanza, che non ti sei mai attivata per trovare davvero  chi cerchi, che non ci credi mai abbastanza, che lasci che vecchie ferite ti brucino ancora perché in fondo ti fa comodo così…

-          Ok, sarà anche questo, tanto ormai non ha nessuna importanza. Rimane il fatto che è mio dovere tornare a casa da parenti che invecchiano da soli

-          Sì, è vero. Hai dormito male per questo?

-          Anche.  Ho avuto incubi confusi con pensieri brutti. Non vedo vie d’uscita definitive o a breve termine da questa cacchio di pandemia, non riesco neppure ad inventarmi  errori nuovi da commettere come pretesto per ripensare tutto in altri modi. Non mi lamento, per carità, ma comincio a risentire anche io di questa bolla assurda che pare diventare sempre più piccola man mano che passano i giorni e poi i mesi. Sono un po’ avvilita

-          Beh, mi pare del tutto normale. Sicura che sia soltanto questo?

-          No. Non credo. Forse ha ragione chi dice che dovrei iscrivermi a quei siti d’incontri anche solo per riderci tutto il tempo, fingermi gatta morta super sexy e vedere l’effetto che fa, così giusto per mettere alla prova lati forse soltanto  nascosti di me. Che ne sai, potrei scoprire di essere una disinibita bomba del sesso

-          Aspetta, scusami, ma devo ridere un attimo a crepapelle. Piuttosto, parlami delle solite scarpe da running che hai comprato al posto del tacco dodici che ti eri imposta per legge?

-          Ok…niente da fare. L’uomo della mia vita dovrà accontentarsi di una che per piacergli fa solo sport e una strana alimentazione. In fondo potrebbe andargli bene lo stesso. Che ne sai tu?

-          E allora perché dormi male? 

-          Ma è stato solo stanotte. Può capitare una volta tanto anche a me in un periodo che in moltissimi hanno vissuto in modo apocalittico

-          Ricapiterà

-          Sì è vero. Ricapiterà

-          Devi farci i conti. Con questa bolla che diventa sempre più stretta devi farci i conti, perché finirà per esplodere o peggio ancora per sottrarti tutta l’aria. Trovalo quel coraggio di fare una cosa che ti pare inconcepibile. Una qualunque tra quelle ancora possibili. E poi fammi sapere

-          Ok. Ma se stanotte dormo bene resto così come sono che ormai ho un’età e mi sto simpatica così

-          Cosi irrecuperabile?

-          Così fiduciosa


 

1 commento:

  1. “Il vero luogo natio è quello dove per la prima volta si è posato uno sguardo consapevole su sé stessi: la mia prima patria sono stati i libri.”

    (Memorie di Adriano)

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