Sola andata

Sola andata

sabato 13 febbraio 2021

(Tra)vestirsi a festa

 Che luce! Il mio percorso all’anello di Linate mi ha regalato un’ora e mezza di sole, musica in cuffia, aria fredda ma tonificante e di pensieri, che partono annodati e poi si “srotolano” e diventano limpidi man mano che provano a cadenzarsi con i passi e il respiro. Amo certi miei rituali del fine settimana, così uguali e diversi ogni volta. Oggi compio 44 anni e mezzo, che non vuol dire niente eppure per me è importante perché ho una incomprensibile impazienza dei 45 anni: mi pare un’età così bella e impressa in una idea “pacificata” di maturità, quella che senti di aver raggiunto quando non devi più dimostrare nulla o sei riuscita a by passare responsabilità socialmente imposte e che non sentivi, quando ti riesce di non essere un peso per nessuno e addirittura ti è riuscito di capire un bel po’ di altre cose, magari un po’ tardi, ma sempre meglio che mai. Non ho marito perché non ne mai voluto uno (e, per “fortuna”, non l’ho neanche mai trovato), non ho bambini perché non mi interessava averne, e continuo ad amare sopra ogni cosa la mia solitudine, che per me rimane l’unico modo che ho di imparare ad amare tutto il resto. La coerenza di tutti questi anni mi ha incoraggiato e aiutato a comprendere che non esiste un solo modo di stare al mondo e che uscire dalla convenzione è un po’ più faticoso ma assolutamente necessario se quella ti appare come l’unica strada. Ma domani è San Valentino anche per gente come noi. Sento che è in ogni caso una festa anche mia. Non importa quanto sia sola nel tempo e nel cuore: San Valentino è la festa degli innamorati. E io “sto sempre innamorata”,  come dico tutte le volte ad un mio amico che è solito prendermi in giro per il mio romanticismo “utopistico”. Ma è la pura verità: io sono sempre, in qualche modo, innamorata di qualcuno. Io ho sempre una persona che se ne sta lì, tra i pensieri – e a una distanza adeguata e tale da esorcizzare ogni tentativo di conquista - a farmi da faro, spinta, modello da emulare. Funziona. Credo sia un allenamento molto efficace soprattutto a rendermi pronta nel caso la sorte volesse riservarmi l’incontro “decisivo”, quello nel quale credo persino io ma del cui concreto verificarsi non affatto sono certa, perlomeno non nel limite ristretto della mia singola esistenza. 

Domani sarà anche la domenica che precede il carnevale e io ho deciso che mi vestirò da donna fatale, col tacco 12 e una bella gonna. E poi metterò il rossetto rosso e mi truccherò bene gli occhi. E poi proverò a capire quanto di me ci sia in una donna così o se certe risorse femminili non mi appartengano proprio per nulla fino a spiegare un po’ del mio starmene così in disparte. Intanto mi tornano alla memoria i personaggi assurdi che si sono avvicendati nel mio vano peregrinare tra sentimenti in cui trovare un po’ di luce condivisa: da quello che si era scordato di dirmi che era già fidanzato, a quell’altro che era addirittura già sposato, fino a quelli che non si è mai capito che tipo di legame volessero…mah…meglio i sogni e le utopie, fatti di uomini che sanno ancora fare la corte e che scandiscono parole e gesti con la grazia e la naturalezza di una complice affinità, come fanno tutti quelli a cui decido di voler bene senza che necessariamente lo sappiano.

Domani è San valentino e io voglio preparare qualcosa di buono che richieda il tempo e la cura che meritano le persone che amiamo. E che arrivino proprio domani, o in qualsiasi momento decidano loro in totale libertà, non ha nessuna importanza. Sarà San Valentino anche per me. Questo è certo.   

Nessun commento:

Posta un commento