Sola andata

Sola andata

venerdì 8 ottobre 2021

Il “risveglio” d’autunno è contro natura. O no?

 Sono proprio curiosa. Ormai tutto sta tornando in modalità “dove eravamo rimasti”. Non vedo l’ora di sapere come faranno a riabituarsi i colleghi che non vedo da due anni, come sarà ritrovare le sale di cinema piene, le stesse da cui rifuggivo anche prima, come farò a trovare le mie solite scuse poco plausibili per declinare inviti a cui non ho voglia di partecipare. Non ho mai fatto mistero del fatto che la mia vita in questo tempo assurdo e difficilmente catalogabile sia stata di fatto un po’ più semplice del solito, in buona misura perché sono incredibilmente fortunata, ma pure perché la mia natura più profonda ha trovato la maniera di esprimersi con più facilità che in altri tempi: è inutile che continui a rinnegarlo, sono molto poche le persone che mi piacciono davvero, quelle che non mi hanno mai deluso o fatto ricredere. Io stessa mi piaccio poco in mezzo a loro. Essere una persona solitaria, o meglio godere appieno dei propri momenti di solitudine, mi ha giovato molto e negarlo sarebbe ipocrita. Ma adesso si ritorna a modelli di vita maggiormente funzionali ad una esistenza fatta di condivisione e inclusività alla quale, se non altro, sarà molto più complicato sottrarsi. Dal canto mio la sola cosa che mi interessi davvero tornare a fare come prima e più di prima è pianificare viaggi. Nient’altro. 

Le temperature si stanno abbassando, così come la luce e gran parte delle mie pretese rispetto a giornate che durano sempre di meno. Ma l’autunno ha dalla sua una meraviglia, “non diffusa” come quella dell’estatema in qualche modo “parcellizzata”: per esempio andare in un parco di questi tempi è un’esperienza  di rara intensità cromatica e concilia pensieri malinconici e pacificati. Se non piove e la temperatura lo consente,  mi piace sedermi  su una  panchina a chiedermi cosa potrei salvare di questa fase della mia maturità, del mio incipiente autunno dell’esistenza, adesso che di questa solitudine mi faccio vanto solo perché nessuna coppia tra quelle conosciute e sperimentate direttamente in tutta questa  vita mi è parsa davvero riuscita, perché le amicizie sono evaporate via via col tempo  e le distanze, che i legami forti e indissolubili li ho sentiti spesso traballare pure quando si è trattato di vincoli di sangue.  Mah, sarà quest’aria strana, o semplicemente l’ipotesi di una rinascita che fa a pugni pure con questo mood autunnale che invocherebbe, sonno e resa. Sarò io, che non mi rassegno alla mia stanchezza e tento di negarla stancandomi il doppio.


Sono anni che la seguo in radio. Mi sta tanto simpatica la Delogu, forse per questa sua incontenibile effervescenza che molto raramente riesco davvero a giustificare. E a me l’allegria immotivata crea sempre un enorme stupore. E poi mi interessa il suo vissuto: non è da tutti crescere in una comunità per tossicodipendenti perché entrambi i tuoi genitori lo erano e riuscire comunque a trovare il modo di esprimerti, essere così spumeggiante, diventare una persona così interessante e riconoscibile. Eppure quella volta che si presentò in radio per condurre con l’abito da sposa perché si era appena unita in matrimonio con un attore, famoso ma di cui non ho mai saputo il nome, ero sicurissima che non sarebbe durata. Lei ci credeva tantissimo e aveva giurato di essere sicurissima che non sarebbe finita. Ma io non le ho creduto neppure per un istante, o meglio credevo al fatto che ci credesse davvero, ma sapevo che si stava soltanto ingannando. E mica saprei dire il perché.  So soltanto che adesso  si sono separati, lei ha appena comprato una casa a Roma e soltanto adesso io riesco ad essere davvero partecipe della sua felicità. Ora la comprendo e la sento vera. Non se ne viene mai davvero fuori dal fatto che l’amore poi finisca quasi sempre, e  non solo per gli altri ma pure per te, sì pure per te che credevi di crederci più di loro. Io penso di aver capito che qualche volta per puro miracolo lo si trovi, magari non quando si è troppo giovani e ancora da “costruirsi”. La cosa che si cresce e si cambia assieme credo che valga poco e male. Ma forse è solo quello che auguro a me


E’ autunno. C’è poca luce e le mie mani si sono fatte già un po’ fredde. Ma intorno a me tutto pare avere troppa fretta di rinascere. Non capisco, ma mi adeguo

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