Sola andata

Sola andata

venerdì 3 dicembre 2021

A proposito, la lista è da evitare

Ferie. Dopo un viaggio rocambolesco sono di nuovo qui a casa, tra i consueti e familiari profumi di una cucina ricca, gli addobbi e i lavori ancora in corso per le luminarie “competitive” che decoreranno tutta la facciata esterna di casa. Quando sono qui penso poco a Milano. Credo che in fondo sia piuttosto normale. Ho fatto una corsa e passato tutta la mattina alle terme, al rientro ho mangiato la frittata di cipolle più buona del mondo e preparato il dolce per la coazione di domani. Il tempo è stato inclemente ma non fa troppo freddo. Va bene così.

È da un po’ di giorni che tento di elaborare una collezione di piccoli dolori che mi porto dietro da Milano e che, per una volta, non dipendono da miei errori di condotta o pretese non confortate da meriti. Semplicemente si tratta una condizione di fatto che devo soltanto accettare e razionalizzare. Se ci riuscirò la questione sarà chiusa, se non proprio risolta. Devo dire che tenere in braccio un micio può essere di molto conforto: ad un certo punto mi è sembrato che mi chiedesse “ti prego accetta almeno un invito ad uscire da parte di chi ti sembra anche semplicemente una persona educata”. Prometto che mi impegnerò in tal senso con tutte le mie forze. Appena torno a Milano includerò anche questo impegno solenne con me stessa.

Vorrei trovare il tempo di fare un  giro bello lungo a Napoli. Qualche volta, tornando alla me folle di una marea di anni fa mi torna in mente cosa ho detto e fatto per amore proprio in quella città. E mi viene da ridere, più spesso mi vergogno così tanto che se dovessi davvero raccontarlo poi io stessa penserei “ma veramente?!”. Però che slanci! Quando mi ricapiterà di tornare ad essere così appassionata e vitale? In effetti spero proprio mai. 

Non ho mai fatto una lista di buoni propositi per il nuovo anno, non credo che abbia davvero molto senso: un anno è lungo e pieno di imprevisti e blindare i desideri può essere limitante. Però io lo so cosa voglio più di tutto e quella cosa lì non rientra mica in una lista. È una roba unica che contiene in sè una serie di altre condizioni che vorrei che convergessero come un  mucchietto di chiodini attorno ad un magnete. E così ho pensato di fare qualcosa di diverso: una lista di tutte le cose da evitare per non allontanarmi dal mio proposito unico. Ci provo:

- Smettere di consacrarmi in modo acritico all’eccessivo starmene per conto mio

Ho già finito. Pare poco e invece per me significa cambiare un sacco di cose: vuol dire smettere di fantasticare troppo, decidere di dedicarmi a cose nuove, uscire anche con persone appena conosciute,  essere più inclusiva, avere davvero voglia di innamorarmi

A me pare così complicato che ho quasi paura che cominci un nuovo anno in cui dover mettere in pratica questa cosa titanica. Intanto provo a godermi come posso quest’ultimo mese un po’ così, in mezzo a ricordi napoletani pazzi, terme depurative, piccoli dispiaceri irrisolvibili e capitoli ormai vecchi da concludere rapidamente. Avere tanti buoni propositi è in fondo abbastanza facile, perché poi ci si dimentica di loro e restano presto arenati nel flusso di giorni forieri di nuove priorità. Averne uno solo vuol dire fissare un impegno che non può avvalersi di troppe scuse. Ma chi me lo ha fatto fare?








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