Sola andata

Sola andata

domenica 16 agosto 2015

di una giornata di sole a onorare i programmi incompiuti

Ieri era Ferragosto e io non ho messo neppure il naso fuori di casa. Non c'era il sole, c'erano troppe iniziative tra cui scegliere e io ero troppo indecisa per pensare che mi sarei davvero divertita. Sono stata in casa a cucinare, leggere, pedalare, affondare nel divano e riemergere. È stato bello lo stesso.

Oggi invece ero proprio carica. È spuntato il sole, ho fatto colazione con mezza anguria gelata, poi una lunga passeggiata fino alla metro e un'altra da piazza Duomo fino alle colonne di San Lorenzo. Era ancora tanto presto per la mia gita sul  Naviglio grande, con me solo alcuni pensionati della primissima ora...intanto l'anguria di cui a colazione arriva a ricordarmi che è costituita del 95% di acqua...cerco un bar. Sto meglio, molto meglio. Faccio ancora una passeggiata in una Milano semidesertica e ancora sonnacchiosa. Aria magnifica, silenzio, luce incantevole. Ritiro il mio cestino americano come da dotazione prevista per i gitanti ospiti del comune: bagel, torta brownie, una pesca, acqua. Mi siedo ad aspettare e ad un certo punto mi viene incontro una collega del mio vecchio ufficio, assieme ad una sua amica
- ciao Lucia! Ho saputo della gita in darsena grazie a te che ne hai dato notizia su fb
- uh mi fa piacere che qualcuno sia riuscito a cogliere l'occasione
Poi si volta verso la sua amica per presentarmi e dice esattamente queste parole
- lei è una mia collega alternativa, sempre sgamatissima sulle cose che si possono fare

Ho trovato molto divertente questa impressione, che davvero non pensavo di dare, e ad un tratto mi sono resa conto di come io conduca in effetti una vita da eterna studentessa erasmus. Di quelle che tirano avanti con le borse di studio, i buoni pasto, che girano per centri sociali perché li i concerti costano poco.
Forse in realtà mi sono fermata a quella fase lì....In una ipotetica suddivisione per tappe dell'esistenza,
io dovrei almeno possedere una macchina (che ho abbandonato nella tappa del 2009), un paio di figli,
sui quali confrontarmi con le loro maestre, dovrei avere una casa con i doppi servizi e un guardaroba che almeno escludesse certe attitudini gitane o da raduni di musica indie per nati nell'ottantanove...e invece vivo come se stessi preparando per sempre un esame di cui non ho voglia di finire il programma, in una casa che assomiglia tanto a quella di una ventiduenne che però crede di aver fatto il sessantotto in America.

La gita è stata molto molto bella. Bello anche sentire l'entusiasmo dell'assessore per una Milano che sta cambiando con la velocità della luce. Bello pure questo sole che oggi più che mai mi pareva un regalo fatto col cuore.
E poi mi sono ficcata in un Outlet dolciario, ne stanno nascendo come funghi qui a Milano. Ho preso
una tavoletta di cioccolato Lind fondente e quando sono andata alla cassa la cassiera mi ha regalato
un piccolo peluche di trudi...mah sarà il mio giorno fortunato...o forse il mio angelo custode - che è l'unica realtà ultraterrena in cui credo ciecamente- era accanto a me a ricordarmi che in una giornata così bella non era possibile che fossi sola.

Al ritorno, siccome quel maleducato del 66 non mi ha aspettato, mi sono avviata a casa a piedi e così ho scoperto che alla palazzina Liberty di largo marinai d'Italia, fino al 29 ci sta una mostra bellissima con le opere di 109 famosi artisti, uno per ogni Expo che c'è stata fino ad oggi. Imperdibile.

Mi basta una giornata di sole per capire che forse ci sono tappe della vita in cui ci sentiamo così a nostro agio e che ci rappresentano talmente bene, che a volte decidere proseguire e andare avanti con le tappe successive canonizzate dalla consuetudine e dalla stessa biologia, può non valerne la pena. Certa perdita di incanto che impone la maturità può essere davvero insopportabile per alcuni. Per me sicuramente




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