Sola andata

Sola andata

lunedì 1 maggio 2017

Procedere a caso. Per un tempo indeterminato

-Ti tocca ammetterlo, cara la mia lavoratrice festante. Ormai puoi anche definirti una persona fortunata, data la tua "testa gloriosa", i talenti che mi sfuggono, i tentativi random, i percorsi scelti senza troppa convinzione...ammettilo che sei stata fin troppo fortunata. No, non ti accigliare, non mi riferisco a tutto, però non negherai che il primo maggio arriva sempre a sottolinearti il privilegio immenso che ti è stato concesso nonostante tu sia fatta così...

- Ah, guarda che io non ho proprio nessun problema ad ammettere di essere una vera miracolata. Ma in fondo se guardi bene a modo mio me lo merito. Vediamo se ti convinco. Mi dissero che dovevo fare lo scientifico. E io lo feci, rimpiangendo così per sempre il liceo classico e il greco perduto. Poi venne il momento di decidere il campo di studi grazie al quale definire un ipotetico futuro professionale. La matematica non mi è mai piaciuta. Non è una buona ragione per non scegliere economia, vuoi mettere quante cose puoi fare con un titolo di studi così spendibile? E va bene facciamo economia. Brava. E ora che hai ventiquattro anni vedi che devi fare. Ma che ne so...a me pare di non saper fare proprio niente. E allora specializzati. Va bene. E adesso? Mah...io veramente...non saprei...Uh, in Coop adriatica ci sta una specie di master a scopo assunzione, ti è sempre piaciuto il sistema cooperativo, sai come sarebbe interessante lavorarci. Ok, partiamo per San Benedetto del Tronto. Due anni. No, il modello cooperativo non è bello come credevi e ora che lo sai non ti ha fatto specie licenziarti. Hai ventisette anni, ma sei pazza!?! E ora che fai? Voglio fare il dottorato. Ma se hai fatto così fatica ai tempi...ti ricordi cosa hai passato per matematica finanziaria? Sì però l'economia ha anche dei lati interessantissimi e affascinanti. Io ci provo, ho un mese per preparare il concorso per entrare. Hai visto, l'ho passato. Tanto tre anni passano in fretta.

- E qui ti voglio. Ti ricordi cosa successe quando finisti il dottorato?

- Eccome! Sono rimasta un anno senza lavorare. Avevo trent'anni e una gran paura. Paura di aver sbagliato tutto, osato troppo, che non avrei avuto altre possibilità, che avrei fatto meglio a capire quale fosse davvero la mia vocazione piuttosto che scelte formative spendibili...tutto vero in fondo...

- E com'è che poi sei arrivata al posto fisso a tempo indeterminato? Secondo me non te lo meriti. Non te lo meriti perché non hai assecondato la tua natura, perché per anni hai fatto dei meri tentativi a caso, perché non sei destituita di particolari qualità, perché hai osato troppo e ti ha detto bene per pura buona sorte...conosco almeno trenta persone più intelligenti e in gamba di te che non stanno come te e lo meriterebbero molto di più

- Hai ragione...il mio sviluppato senso di gratitudine trova il suo fondamento nella coscienza di una sorte fin troppo indulgente con me. Eppure ogni tanto ancora mi scappa di chiedermi come sarebbe andata se avessi capito davvero cosa volevo

- Bello sbaglio mia cara. Piuttosto, tanti auguri che oggi è festa anche per te

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