Sola andata

Sola andata

mercoledì 26 aprile 2017

Non ne ho la più pallida ideologia

Credo che ieri sia stata la prima volta, da quando vivo a Milano, a non partecipare alle sempre suggestive commemorazioni del 25 Aprile. Ho preferito allenarmi, pulire casa, camminare per un'ora e andare persino alla coop. Perché era aperta e ci stava "la guerra di Piero" in sottofondo e a me pareva strano, ma neppure più di tanto.

Credo di avere sempre avuto qualche problema con l'ideologia e più in generale col senso di appartenenza ad un pensiero "comune", pure quando non ho avuto dubbi su da che parte stare o da quale rimanere alla larga. Forse il mio è solo un problema di metodo: non credo nella suggestione di certi rituali o alla retorica stucchevole delle manifestazioni,  molto più semplicemente, penso che il fascismo si annidi in forme subdole in ciascuno di noi e vada curato con criteri personalizzati fatti di  silenzio ed esami di coscienza quotidiani. Non mi riesce mai davvero di pensarla diversamente, neppure quando scendo nel dettaglio delle possibili strategie di realizzazione di un mondo "giusto", quelle fatte di modelli economici il più possibile inclusivi, di una politica che si occupi solo ed esclusivamente del progresso umano, di sindacati che tutelino davvero i lavoratori con battaglie sensate e non per il proprio tornaconto, di una classe intellettuale capace di fornire delle chiavi di lettura efficaci del contemporaneo e magari pure dei codici nuovi...no, se ragiono per massimi sistemi rimango in modalità perplessa tutto il tempo e mi dico che in fondo la sola cosa che posso fare è provare ad essere una brava persona con le poche coordinate che riesco a raccattare per non essere di impiccio a me stessa e al mio limitato raggio d'azione...Mah...ad essere sincera non penso mica  di cavarmela davvero con così poco, ma è quello che mi riesce di essere in questo periodo di sgradevole percezione che sia tutto non abbastanza utile a creare una vera coscienza collettiva, neppure l'adorabile ingenuità dei fanciulli di lotta comunista e del loro illeggibile giornale, neppure un Papa simpaticone o il rigorismo ascetico dei vegani...proprio non riesco ad intuire forme nuove di reale entusiasmo collettivo a cui potrei aderire come utile risorsa individuale.

Stasera ho visto una cosa strana in dvd sulla fragilità di tutte le ideologie, ma proprio tutte tutte pure quelle belle come il comunismo, che però alla fine sono necessarie se non si vuole scadere nel torpore dell'iNdifferenza e dell'abbrutimento. Penso che questo bizzarro film di poco fa abbia condizionato di molto lo strano lamento da vittima incompresa di stasera. Però poi ho visto Gazebo e la striscia di quel genio assoluto di Makkox. E ad un tratto ho ritrovato tutto l'entusiasmo perduto.
L'anno prossimo in piazza ci vado. Promesso.

"L'ideologia...l'ideologia....malgrado tutto credo ancora che ci sia/è il continuare ad affermare un pensiero e il suo perché/con la scusa di un contrasto che non c'è"  (Gaber)






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