Sola andata

Sola andata

mercoledì 19 ottobre 2016

lavorare stanca. E qualche volta la fortuna è proprio questa

Come è bello essere stanchissima e a pochi centimetri dal lettone che si occuperà di ciò che resta di me con un sonno ristoratore mentre io divento più inanimata di un sasso.
Oggi ero l'unica di sportello per la mia attività, non ho voce perché sto pagando molto caro un allenamento forsennato sotto la pioggia, poi sono stata in un posto a discutere per due ore di un programma televisivo molto bello e ora sono qui a pensare che domani ci sono gli allenamenti ed è di nuovo prevista pioggia, ma io non mi spaventerò per questo.

Ci sono diversi modi di essere stanchi. Ce n'è uno che conosco piuttosto bene che è quello della stanchezza affranta, di chi fa tentativi continui, aspetta, riprova, si affanna cambia metodo ma non ritrova i risultati sperati. Da quel genere di stanchezza non ci si rigenera, rimane depositata in qualche parte dentro di noi in forma di tossine e difese immunitarie offese. Non ci sono benefici dalla stanchezza da sforzi non riconosciuti. E poi ci sta l'essere stanchi perché ci si è donati completamente in una passione o perché la giornata ci ha messo alla prova e dopo si è ricordata di ringraziare.

Credo che oggi mi sia successa proprio questa cosa qui. I contribuenti sono stati tutti comprensivi e dolci, nonostante i tempi di attesa fossero lunghissimi per carenza di personale. Il direttore mi ha addirittura inviato una mail di ringraziamento per l'aiuto mentre ero così malconcia. Non mi ricordavo una giornata di lavoro così appagante da un sacco di tempo.
Io non partecipo mai alle assemblee sindacali. Non lo so perché, ma credo perché non mi interessino niente. Non mi sento vessata sul lavoro, non credo di non avere abbastanza diritti, ovviamente non penso di guadagnare molto ma per me è abbastanza, di ragioni di rabbia per questo assurdo paese ne ho anche io ma non sono strettamente connesse alla sorte che è toccata a me. Mi reputo una persona sufficientemente fortunata, perlomeno in termini relativi, per quello che il Caso e un po' del mio sforzo mi hanno riservato. Lavorare durante l'orario di lavoro è il minimo che io possa fare.

Ora sono tanto stanca, quasi completamente afona e alla TV ci sta una specie di film porno di cui mi sfugge la trama. Non è successo niente di indimenticabile eppure sono esausta. Non mi è successo niente di male e questo mi basta per essere felice di come sia andata.
E così oggi ho pensato che la mia felicità è forse solo la composizione anomala di momenti trascurabili di questa stanchezza, la stessa che trova le ragioni del suo riposo nel ringraziamento di un giorno che si è ricordato, per una volta, di essere gentile con me


Nessun commento:

Posta un commento