Sola andata

Sola andata

venerdì 28 ottobre 2016

Cosa è successo? Niente, ma direi che può già bastare

Mi ero ripromessa di fare questo esercizio non prima dell'ultimo giorno dell'anno. Ma poi mi sono detta che ne ho voglia adesso e che i tempi sono ormai maturi per costruire la traiettoria di un percorso di cui ho deciso di lasciare traccia con regolarità sufficiente per riuscire ad estrarne degli elementi significativi.

Stasera ho passato in rassegna tutti i miei post di quest'anno, ho preso degli appunti per ciascuno di essi e li ho catalogati per macroaree tematiche. A stupirmi non sono stati tanto i temi trattati : ormai mi conosco abbastanza bene da ricordare che le mie materie d'elezione sono sempre le solite, quelle che oscillano tra vana ricerca del compagno della vita ideale e il gusto dello starmene per conto mio, i film, lo sport...cose così che trovano nel racconto del mio quotidiano oggetto di appunti e ricordi più o meno cari. Quello che davvero mi stranisce è la maniera con cui rivivo oggi quelle esperienze che raccontavo allora, dopo il tempo e l'elaborazione, dopo che altre cose si sono sovrapposte e nuove scelte sono state prese. E non lo so se sia un esercizio sano. Vediamo...

GENNAIO
Ho cominciato l'anno buttando via le cose che ritenevo superflue ma da cui facevo fatica a separarmi. Ne ho fatto una metafora catartica e l'intenzione di dare spazio a tutto ciò che è davvero importante. Ho coniato il verbo "decumulare"
FEBBRAIO
Vedevo un cartone americano che mi faceva riflettere sull'imperfezione di ogni rapporto fino all'inevitabile fallimento di ogni pretesa di assoluto. 
Facevo chiarezza su un mio personale equivoco durato tanto tempo e ho capito che i baci caratterizzati da "asimmetria affettiva" sono un piccolo crimine che non voglio commettere mai più.
Vedevo perfetti sconosciuti
Febbraio mi pare di ricordare che sia stato un mese faticoso...
MARZO
Comincio a correre con altre persone.
Scrivo un post al vetriolo su un collega che scatena un insospettabile clamore di cui oggi non vi è che qualche impercettibile traccia
APRILE
Scrivo un post sulla gelosia che sottoscrivo ancora adesso parola per parola. Se amo sono gelosa. Chi mi ama davvero non deve far altro nella vita che evitare che io lo sia. Sento gli applausi e il sorriso beffardo del vincitore a tavolino di signora Solitudine a questa dichiarazione...
MAGGIO
Malinconia da cambio di stagione. L'idea che Bernie Sanders potesse realizzare l'utopia del 
socialismo al potere in America...
GIUGNO
Una contrattura alla spalla che mi ha fedelmente accompagnato fino ad oggi, un viaggio in Portogallo  perfetto e una parola nuova "phubbing", ovvero l'interesse per il proprio smartphone piuttosto che per chi ti sta vicino. Mi si è aperto un mondo e poi l'ho immediatamente richiuso per rifiuto e frustrazione
LUGLIO
Comincia la mia vacanza a Milano, accompagnata alle mie solite elucubrazioni esistenziali che tanto terreno fertile trovano nella quiete della città semivuota. Equilibrio instabile, destino e azione come parole chiave
AGOSTO
Arrivarono i 40 anni
SETTEMBRE
Separazione di due attori americani che non ho mai trovato interessanti in quanto coppia. Io che corro, che comincio a divertirmi di più con cose e persone nuove, che non ho più voglia di permettere
 a qualcuno di offendermi con i miei tentativi ingenui di fiducia mal riposta, mentre continuo a fare spazio senza cercare di riempirlo di nuovo. Io che provo a cambiare meta.
OTTOBRE
Le scarpe nuove. Le mete si cambiano più facilmente con scarpe nuove e un passo diverso

Mancano  soltanto due mesi. Cosa mi ha voluto dire quest'anno mi pare già abbastanza chiaro. Direi che potrei provare ad usare questo tempo residuo come preparazione all'anno che verrà. Una specie di anteprima. Ci sarà pure un trucco per far finire prima un anno come questo del quale, non so come, ho annotato tutte queste cose? Come dici? Chi mi garantisce per un 2017 diverso? Addirittura...e cosa altro può "non" accadere?


Nessun commento:

Posta un commento