Sola andata

Sola andata

domenica 5 giugno 2016

cose al Caso (in un giorno di pioggia. No di sole...no di...vai a capire...)

Giornata straniante quella di oggi. In una sola giornata si sono susseguite tutte e quattro le stagioni e la grandinata assurda, sopraggiunta dopo un sole africano, che ovviamente mi voleva in strada per quei venti minuti giusti, difficilmente la scorderò per Il modo in cui ha umiliato la mia buona fede nel tempo "migliorato".

A me piace credere un po' al Caso e alle coincidenze e in questo periodo ho l'impressione che ogni cosa mi parli di Portogallo. Non è così ovviamente: di citazioni di Pessoa se ne sono fatte sempre, ma io fantastico di speciali segnali magici. E che dire allora del mio cineforum di fiducia che oggi dava un film del portoghese De Oliveira. No ti basta? Il mio papà mi ha raccontato una cosa che gli è successa ieri: era in strada al paesello e delle suore gli hanno chiesto di aiutarlo a portare nel convento la madonna di Fatima...degno padre di sua figlia se anche lui vede in queste cose dei segnali inconfutabili...e infatti in Portogallo ci porto pure lui. Direi che se lo merita proprio.

Ho cominciato il mio pellegrinaggio tra i centri massaggio per alleviare le mie pene alla schiena. Venerdì pomeriggio ho sperimentato un centro di via Padova. Le ragazze erano gentili e meno fighettine del centro di via Torino. Quella chi mi ha fatto il massaggio mi ha detto: "ma tu sei contrattissima! Come fai a resistere?". Io le ho spiegato che in realtà non resisto, che la notte è il tempo più difficile da affrontare e che non so proprio cosa fare. Mi ha fatto delle manipolazioni talmente dolorose che avrei voluto urlare in modo fantozziano per tutta l'ora e soltanto un forte condizionamento sociale da ceto medio mi ha consentito di mantenere un eroico contegno.
Quel massaggio decontratturante non mi ha ancora riassestato i gangli e io continuo a stare molto male, però quella ragazza mi è sembrata credibile e competente. Credo che ci tornerò. Stamattina ho fatto un tentativo sperimentale con la corsa. Quando mi sono riscaldata il dolore si è trasformato in qualcosa di diverso: era una specie di agglomerato rovente che si propagava dalla spalla sinistra fino al collo e al braccio. Un dolore quasi bello. Ed è stato proprio in quel momento che ho pensato che può essere una soluzione anche quella di pensare che alle volte, per stare meglio, sia sufficiente anche semplicemente il trasformare un dolore insopportabile in dolore sopportabile.

 Nel film di De Oliveira la protagonista è una ragazzo bionda, si chiama Lucia e ha una storia d'amore con uno che non la sposerà. Il calo creativo che hanno i registi anziani alle volte è davvero impressionante...O è solo un Caso quello di riscontrare analogie laddove non ci sta alcun nesso? (spallucce...no meglio di no mi fanno troppo male...)








2 commenti:

  1. smettila con i centri massaggi ... vai in un centro shiatsu .... buono però ( tipo la scuola italiana shiatsu) o da un agopuntore .... (se vuoi
    ti do il numero del mio )

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  2. Nicola ho numeri di chiunque ormai. Li proverò tutti. Sento che comincia un calvario senza fine

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