Sola andata

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domenica 18 ottobre 2015

Cosa c'è sotto? La pressione

Non mi ricordo mai che certe cose vanno evitate come la peste. Che poi per me non cambia niente sapere o meno, visto che poco ci si può fare. Quando vengo giù a casa mia, una delle prime cose che il mio papà vuole che faccia al mio risveglio è misurarmi la pressione. Io lo so che c'è l'ho tanto bassa, tanto è vero che l'ultima volta che sono stata qui sono svenuta due volte e mi sono fatta molto male. Però poi in linea di massima me la cavo sempre e pure se ho spesso dei mancamenti, da allora non mi è più capitato di collassare. Stamattina avevo 59 - 97 ...che forse è proprio bassa davvero, però stavo bene e mi è parso eccessivo tutto l' allarmismo che ha generato quello strano aggeggino a cui mio padre crede come ad un oracolo. Lui si controlla costantemente, prende un sacco di medicine e passa la vita a studiare le sue analisi. Forse fa bene lui, ma se penso a quanto dispendio di tempo tutto questo monitorarsi comporti, davvero non saprei quanto il gioco valga la candela. Se ti senti bene...stai bene, e questo credo che sia sufficiente per non cercare di sapere altro. Lo so, lo so ... La profilassi è fondamentale...uff

Forse è per questo che mi ha fatto molto più piacere trovare nella mia piccola palestra domestica un tapis roulant nuovo di zecca e con un sacco di funzioni. Perché io soltanto dopo la corsa sto bene, perché la pressione incriminata aumenta, perché mi stanco tanto e quando mi riposo da quel tipo di fatica mi pare di rinascere, perché un pranzo calorico non mi pare più un peccato ma un premio dovuto.
Lo farei anche se non sapessi di avere la pressione così bassa, forse lo farei anche se qualcuno mi raccontasse che non mi fa così bene. Lo farei perché forse ho la presunzione di pensare che il mio corpo sappia meglio di me quello che è giusto per me.

È abbastanza rischioso quello che dico, lo so, ma non ci si può far molto per certe caratteristiche fisiologiche, innate, che rappresentano la natura che ci è data. Quindi piuttosto che contrastarle, bisogna conviverci e trovare un accordo.
Che tanto provare a saperne di più è inutile o controproducente
La penso così pure per certi soggetti psicologicamente molto fragili, che credono di guarire andando in analisi. E quasi sempre non ci riescono perché tutto quello che si può scoprire è il modo con cui mettersi di fronte alle proprie debolezze, guardarle meglio di prima...e tenersele. Perché nessuno fugge da quello che è. Credo che sia questo il vero merito di un percorso di analisi.

Io la pressione non me la voglio misurare più. Lo so già che sarà bassa per sempre, ma appena smetto di pensarci i valori sono esattamente quelli che devono essere. E che io sento di meritare







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