Sola andata

Sola andata

sabato 23 giugno 2018

Cambi di passo, cambi di stagione (o del passare ad altro)

E all’improvviso la pace. Oggi per la prima volta sono andata agli allenamenti del parco nord, posto in cui sono stata soltanto una volta prima d’ora, ma all’epoca mi bastò per innamorarmene. Ci andai credo quattro anni fa col mio papà e pensai che fosse il parco più bello che avessi mai visto dopo Hide Park e che mi sarebbe piaciuto correrci dentro. Io so aspettare, forse è la sola cosa che mi riesce davvero bene e oggi mi è parso di assolvere quell’impegno preso allora, oltre alla soddisfazione di aver fatto uno degli allenamenti più belli di sempre con persone senza lei quali non avrei concluso nulla. Non era previsto che fossi lì oggi, eppure quando voglio farmi una sorpresa poi magicamente ci riesco davvero. Deviare dalle abitudini quando diventano pigra assuefazione. Da segnarmelo con l’evidenziatore.
Mentre ero in metro mi sono ricordata di un’altra cosa che non mi capita mai. Avevo il frigo vuoto, così sono scesa alla fermata Lodi e sono andata alla Coop a fare la spesa. Mai entrare in un supermercato quando sei a stomaco vuoto e, peggio ancora, dopo un allenamento piuttosto estenuante e una colazione spartana per compensare una cena troppo abbondante. Mi sono ritrovata nei sacchetti tutti i miei futuri rimpianti alimentari. Ma sono un essere umano e tale voglio restare fin quando i miei peccati saranno...vitali.

L’estate si è finalmente imposta con tutta la sua luce invadente, il caldo che a tratti affatica, una rinnovata calma messa a dura prova nelle ultime settimane. E la voglia di cambiare. Cambiare la geometria delle giornate che sembrano volere le stesse cose, le stesse parole, gli stessi volti. Cambiare casa, o anche solo modo di vestire o di mangiare. Cambiare, come si cambia l’andatura di corsa quando decidi che non puoi più solo accontentarti di percorsi sempre uguali e che se provi a respirare diversamente e a variare l’andatura poi il corpo ti asseconda e ti restituisce sensazioni completamente nuove.
Ci sono abiti che non metto da anni senza trovare il coraggio di gettarli via e fare spazio ad altro. Dovrò decidermi prima o poi. Per fortuna ci sono anche cambiamenti che avvengono naturalmente, perché insussistenti erano le ragioni di una determinata condizione, come certi legami che tali non erano davvero, certe passioni sfumate all’ombra delle prime difficoltà, come certe esperienze che cedono il passo a ricordi troppo vaghi.
Mah, quando hai molta fame e sei su un autobus troppo affollato, carica di spesa piena di gelati e di altre cose che ritroverai su fianchi e sedere, certe cose le pensi con estrema naturalezza. Poi però rientri in casa e non hai motivi per rammaricarti di nulla, se non quando pensi a chi sta guidando il tuo paese e al male che senza nessun dubbio farà, che in fondo c’è l’hai messa tutta pure se il decimo giro te lo sei lasciato per la prossima volta e che hai preso un gelato al cioccolato fondente e al cocco perché sono gusti sani. E poi i fianchi abbondanti fanno femmina (beh...parliamone...Lucia, non ti assolvere che me ne accorgo che stai barando).

Ho pranzato con una grossa coppa di gelato. Solo quella assieme ad una una manciata delle magnifiche ciliegie che mi ha regalato Maurizio. Fino a qui tutto giusto per non lievitare. Poi, mentre sentivo di non resistere e che dovevo concedermi di bissare il gelato, mi ha telefonato la mia amica Claudia. Abbiamo chiacchierato per un tempo sufficientemente lungo perché mi dimenticassi del secondo giro di gelato. Ormai la crisi di fame era passata, come la crisi di fiato di stamattina grazie al sostegno di Elisa e Andrea. E così, quando mi sono resa conto di questo, ho pensato che ci sono delle volte che se non ce la fai da sola a cambiare ci può essere qualcosa o più spesso qualcuno che ti aiuta ad essere il tuo personalissimo pretesto per farlo. Meno male!

2 commenti:

  1. Ricordo la pubblicità anni 80 con Massimo Lopez che doveva essere fucilato (era tipo nella Legione Straniera) ma che riusciva a rimandare l'esecuzione essendo impegnato in una telefonata (era una pubblicità della SIP).
    Una cosa del tipo che "il telefono allunga la vita".
    Ora non l'allunga più, ma evita che si allarghi :-)

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