lunedì 5 maggio 2025

Di giornate andate e tornate. Di radio, di crostate e di piantane. Di disegni tutti da completare

 Pochi giorni. Così, giusto per accorgermi un po’ meno di quanto manca alle prossime ferie vere e proprie e per stare un po’ in questa casa troppo diversa da me ma che pure prova ancora a contenere un po’ delle cose che mi riguardano. Sarei volentieri andata alle terme ma il meteo non mi aiuta. Dormo troppo poco anche qui e penso a cose bruttissime che mi mettono paura e dipingono scenari nella mia testa a cui non so  dare riscontro. In questo momento alla radio ci sono i miei beniamini dell’alba, quelli a cui una mattina - a fine puntata - portai una crostata alla crema con sopra scritto il titolo della trasmissione…certo che io proprio testa gloriosa livello top…

Non lo so. Vorrei dare un nome preciso a questa specie di ansia senza una vera ragione. Mi passa solo quando faccio un workout molto molto intenso, ma ho un dolore fortissimo al ginocchio e questo aggiunge paura alla paura. E così mi tocca pure fare i conti con lo sforzo di sdrammatizzare, meditare, respirare…e tutte quelle tecniche molto sagge - e ahimè per me inefficaci - per godermi queste piccole oasi di tempo libero. In fondo non ho scelta e forse se mi impegno una buona selezione di cose meritevoli del presente le trovo persino io.

Passeggio da una stanza all’altra, passo ad uno ad uno in rassegna i quadri che al tempo sistemai alle pareti, la disposizione dei mobili che non è mai stata quella definitiva, la scelta delle piastrelle di quella che non diventò mai la mia cucina. E poi i sanitari del bagno per gli  ospiti che credo di non aver mai usato, la scrivania dove ebbi giusto il tempo di preparare il concorso che mi avrebbe poi sfrattato per sempre…il piano di questa casa con cui ho giocato ad immaginare un futuro che si è realizzato solo a piccoli pezzettini sparsi mi fa sempre questo effetto di cose soltanto accennate e mai davvero accadute, come di un disegno che puoi riconoscere ma che è rimasto soltanto abbozzato, pure quando ogni tanto torni ad aggiungere dettagli. Va bene così. Stavolta ho portato una piantana che nel mio bilocale a Milano non aveva alcun senso e invece qui mi pare fatta apposta. In fondo potrei considerarla un’unica casa che parte da qui e finisce chissà dove nel disegno poco chiaro che mi impone il mio andare e venire senza una ragione chiara.

Oggi davano cattivo tempo, ma per ora c’è un sole già bello alto. Se il ginocchio me lo permette faccio l’ultimo allenamento di una specie di corso per militari che ho cominciato un mese fa e che forse non mi ha fatto così bene. Ma ormai mi pare assurdo non arrivare fino alla fine. 

Chissà se per quella crostata furono davvero contenti. Io tantissimo. Lo rifarei anche adesso se non fossi qui

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