Sola andata

Sola andata

domenica 26 giugno 2016

Nella culla dei ricordi io ne approfitto e dormo

Credo di aver preso sonno soltanto dopo le due di notte. Ieri ho partecipato alla mia prima corsa collettiva. Eravamo circa 2200 a correre per dieci chilometri per la fondazione Veronesi (che, detto tra noi, può contare su un tale fiume di denaro che confesso che la mia motivazione non era propriamente quella di muovere i mei passi per una realtà cosi troppo grossa da non lasciarmi quantomeno perplessa...ma come se non avessi detto nulla...).
Mai avrei pensato di coprire l'intero percorso correndo e invece ci sono riuscita e confesso che era dai tempi del mio primo otto in latino che la mia autostima non raggiungeva vette così alte. Una delle giornate che metto a riserva tra i ricordi consolatori per i sicuri momentacci che sempre pare conoscano il mio recapito.

Stamattina però alle sei ero di nuovo in piedi perché non mi andava di perdermi un programma alla radio che amo molto e che mi diverte. Poi sono andata a fare la spesa. Avevo voglia di verdura fresca  e di una grossa insalata preparata con cura e con dentro un sacco di cose. Alle due e mezza sentivo di non aver recuperato tutta quella fatica della sera precedente e così mi sono messa a letto e credo di aver dormito come un sasso per almeno tre ore. Non dormivo come un sasso da quella volta, nel 2002 , che avevo lavorato così tanto durante un durissimo tirocinio che tornando a casa sono svenuta nel letto per circa sedici ore di fila. Curiosa questa cosa che oggi ho fatto tutte cose che non riesco mai a fare e che mi riportano a eventi topici di un passato più o meno lontano.

Per una volta, oggi, ho deciso che meritavo una "giornata - culla", fatta solo di sonno ristoratore e di ricordi con cui confrontare i miei stati d'animo tra ora ed allora, insalatone generose e integratori di vitamine e di tranquillità.  E così ho pensato che certi giorni sono così soltanto perché possono contare su certi ieri che hanno permesso che fossero così come sono.
Ieri ho corso come non speravo di fare, tanti ieri fa ho lavorato come mai più avrei sperato di fare, tanti e tanti ieri fa prendevo il mio otto in latino e ancora mi ricordo che non mi pareva possibile...se un collegamento tra tutto questo c'è è di sicuro lo stato di grazia che mi toccava oggi. Non ieri e non domani. Oggi.

Oggi è domenica. Ci stava un bel sole, mi sono svegliata presto e ho fatto solo poche cose ma nella maniera esatta in cui andavano fatte e per questo mi sono sembrate comunque abbastanza. Poi ho per lo più dormito: ho capito per tempo che era l'unica maniera di non vanificare tanta perfezione concentrata in una giornata sola.
Riconoscenza e gratitudine


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