Sola andata

Sola andata

martedì 14 giugno 2016

ogni tanto mi fermo a viaggiare. Per evitare di muovermi a restare

Questo a Coimbra è il quarto albergo. Fino ad ora il tour è stato bellissimo, per organizzazione e luoghi visti, per la meravigliosa guida che ci è toccata in sorte e che ieri sera mi ha fatto fare la mia prima esperienza di massaggio "riflessologico". Le ho raccontato del mio blocco alla spalla e lei, che è anche una naturopata, mi ha fatto un lunghissimo massaggio ai piedi, facendomi delle pressioni precise che coincidevano con i punti in cui provo dolore. Non sono guarita del tutto ma ho provato un enorme sollievo. Dei viaggi mi piacciono soprattutto queste faccende qua.

Era un sacco di tempo che non me ne andavo più in giro. Prima facevo almeno un viaggio bello all'anno. Poi per un po' ho smesso.  Ad un certo punto mi era passata la voglia, mi dicevo che in fondo tutto quello che ci sta da sapere di un posto lo puoi imparare pure da casa, che la fatica è sempre tanta e gli imprevisti possono essere irritanti. Ma poi me ne rendo conto immediatamente che quando faccio di questi pensieri è perché sento che in realtà il problema è un altro e di certo si è messo d'accordo con le mie solite ombre della rassegnazione e dell'attesa. È come se avessi bisogno di presidiare perennemente i miei luoghi abituali, quelli nei quali vorrei che accadesse tutt'altro, col timore che, andando via, mi perdessi qualche bella sorpresa o addirittura la svolta totale.

Io amo viaggiare, quando lo faccio non è mai una fuga, se accadono imprevisti non sono mai ingestibili, non mi stanco e il mio bilancio è stato sempre più positivo delle mie più ottimistiche attese. Sempre, pure nella peggiore delle mie vacanze è stato così.
Il problema non è la mia propensione al viaggio quanto piuttosto la mia ostinazione a rimanere. Mi sono accorta che a volte io decido di restare perché ho la convinzione che ci sono dei percorsi che possono essere fatti bene soltanto fermandosi. E il vero rischio è semmai sempre stato questo: la decisione di investire il meglio del proprio tempo e delle proprie risorse in qualcosa che puoi raggiungere e scoprire solo rimanendo ferma, concentrata e paziente. E questo in realtà lo penso davvero, anche ora che ne parlo per fare autocritica. Poi però mi accorgo che non succede mai davvero molto di interessante là dove ho deciso di soffermarmi e capisco che il concetto di "radicamento" a luoghi e persone forse impone una qualche personale "Odissea" molto più spesso di quanto si pensi.

Il Portogallo mi ha colpito molto fino ad ora. Questi primi giorni sono stati molto belli, intensi e pieni di cose, persone, sapori nuovi. Poi tornerò di nuovo in quella che chiamo "casa" e in cui ho deciso che resterò, con o senza la mia volontà, e nella quale vorrei, finalmente, sentirmi felice di tornare.


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