Sola andata

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martedì 21 giugno 2016

l'insostenibile leggerezza (non solo del burro)

Non è per niente facile, ma se succede non ho freni. Ci sono pochissime cose per le quali perdo letteralmente le staffe fino a non riconoscermi. Succede quando mi si vuole convincere dell'esistenza di Dio o se si intende contestare cose per cui ci sono dati ed evidenza scientifica a sostegno di certe tesi per le quali esprimere un'opinione personale sarebbe solo indice di scarso valore intellettuale. Su queste cose non ammetto alcun tipo di dibattito perché non ha senso, non è intelligente.  Per il resto sono totalmente permeabile ad ogni più mutevole concetto, considerazione, approccio, metodo, veduta.

Oggi ho litigato con un collega perché si ostinava a ritenere che il burro fosse più leggero dell'olio.
-non è vero G. ha meno calorie dell'olio. Semmai qualche volta lo sconsigliano perché la qualità dei grassi di cui è composto può causare problemi di colesterolo...ma su questo (e solo su questo) si sta ancora valutando la portata dei potenziali danni...
- no Lucia l'olio è più leggero

Io credo di essere diventata viola, non fosse altro perché la questione per me non si poneva nemmeno. È una cosa arcinota è risaputa. Ma niente. Io sono stata molto maleducata, ma con lui mi capita spesso. E altrettanto spesso è lui che mi chiede scusa alla fine della giornata ed è quello il momento in cui io mi rammarico di più. Litigare non sarà mai il mio forte, sia che abbia ragione o torto. Oggi, mentre andavo via, mi ha detto così: "Lucia, scusami. Quello che mi dispiace di più è che quando io e te litighiamo non riusciamo mai a trovare un punto d'incontro pacifico. Finiamo sempre per tirar fuori il peggio di noi". E io gli ho detto che non deve affatto scusarsi, che ormai dovrebbe saperlo che noi funzioniamo così nei nostri "dibattiti accesi" e che alla fine è sempre tutto come prima. Così è sempre stato e così sarà sempre. Gli ho sorriso e ho timbrato l'uscita. Bello così.

Purtroppo però "vanto" anche altre dinamiche relazionali molto meno definite e sulle quali spesso rifletto più di quanto meritino. Vediamo quanto ti faccio divertire a mio rischio e pericolo e vediamo quanto io riesco a trarne una utile analisi :)

Io parto dall'idea junghiana che ciò che determina il nostro destino è la nostra parte inconscia che non affrontiamo (...ma vedi tu come faccio tesoro delle citazioni che trovo su fb :)). Questo vuol dire che probabilmente io, tra tutte le persone meravigliose che ho incontrato nella vita e che mi hanno mostrato affetto sincero e sincero attaccamento, ho scelto di affezionarmi a quelle che sicuramente non avrebbero potuto darmi nulla di tutto questo. Io credo che la parte più profonda di me una storia d'amore importante non la vuole, altrimenti sarei già sposata da anni e anni con l'uomo perfetto che avevo già incontrato. A me piace solo l'idea di tutto questo, ma di fatto mi terrorizza la sua possibilità di realizzarla tra incubi di noia, tradimenti, compromessi, incomprensioni...
Non credo che ci siano altre ragioni per cui, tanto poco tempo fa, gli ho detto piangendo che gli volevo bene, che non sapevo come uscirne, che volevo soltanto lui...e lui, semplicemente no, non voleva nulla di tutto questo con me.
Credo che non ci sia mai stato neppure un momento della mia vita in cui io abbia pensato che avremmo mai fatto coppia ( non funzioniamo neppure come amici, neppure come nemici, neppure come litiganti, non funzioniamo in nessuna forma di rapporto), eppure non ho avuto esitazioni, quella sera, a dirgli quelle cose con tutta la convinzione di questo mondo...e quando succede penso che certe volte sono  un'adorabile fanciulla :))) , pure mentre osservo le sue mosse quando cerca di farmi capire proprio bene che "non ti voglio e te lo dimostro così, così e così...". Adorabile fanciullo, anche meno...ho capito, può bastare :)

Mi piace litigare e mi piace fare pace.  Ma soprattutto mi piace credere di poter amare e di non riuscirci mai davvero anche grazie al sapiente aiuto altrui. E di Jung che già mi aveva avvertito...




2 commenti:

  1. gli italiani si sposano per avere qualcuno con cui litigare , mentre i russi per avere compagnia ( si proprio come un cagnolino/a ) .... se riesci a litigare sempre è l'uomo giusto....o un altro , alla fine non importa l'approdo , quello che conta è il viaggio (kavafis: Itaca) per cui se uno non va bene provane un altro e così via. Arriverai ad itaca tra molti anni o prestissimo questo non importa nulla. Quello che conta è il viaggio , la scoperta che arricchisce perchè "quello che è importante per la felicità è la personalità" :) , l'uomo o la donna perfetto/a sono noiosissimi

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    1. Si Nicola credo che l'idea che più o meno consapevolmente mi guida nella vita sia proprio questa. Ammetto che faccio un po' di fatica, che incespicò parecchio su questo fronte...ma alla fine credo che sia tutto esattamente come deve essere. Per cui chiunque voglia esserci nella mia vita...o anche non esserci...io a Itaca ci arrivò lo stesso. Sono sicura. Ho già il biglietto :)

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