lunedì 3 aprile 2017

Perché ti affanni? Perché fa bene al cuore. E alla memoria

No. Non lo farò anche io. Tanto si è capito che della giornata di ieri mi porterò dentro umori sensazioni, caos e l'immenso divertimento di un'esperienza individuale e collettiva forse irripetibile. Credo che abbiano concorso alla costruzione di una giornata così indimenticabile pure fattori incontrollabili come il clima e l'ingranaggio perfetto di un'organizzazione eccellente. Ho letto così tante storie magnifiche, struggenti, divertenti legate a maratona e staffette, che aggiungere pure il mio entusiasmo sarebbe un'ulteriore ripetizione di una gioia che ha contagiato proprio tutti noi, migliaia di partecipanti che a vario titolo e talento erano lì a offrire gambe e cuore, ciascuno con i suoi obiettivi e mete. È stato bellissimo e faccio molta fatica ad immaginare che possa ricapitare esattamente così, con quell'attesa con la tensione che cresceva, la crisi, l'intenzione ferma di non mollare, la sete, l'erba fresca quando tutto è finito, la metro con migliaia di persone, le medaglie, le foto, gli abbracci, i kenioti che forse non appartengono a questa terra. Perché perdersi tutto questo?

Nel pomeriggio di ieri sono anche stata a teatro, per uno spettacolo a cui tenevo moltissimo con Isabella Ragonese. Era una sorta di scambio epistolare tra due amiche con due concezioni opposte dell'amore. In realtà era un dialogo/monologo nel senso che le due amiche erano i due modi confliggenti con cui la donna interpreta e sogna un rapporto. Da un lato il bisogno di sicurezza, dolcezza, figli, progetti di lungo termine, seppure carenti di passione e struggimento e dello smarrimento che fanno ansimare il cuore. Dall'altro il sogno di una passione bruciante, del gioco di seduzione, del desiderio e delle fantasie, dell'assenza di gabbie sociali come il matrimonio, del continuo libero fluire dei sentimenti senza remore e pudori. L'amore egoista e incontenibile.
Finiranno per essere deluse e infelici entrambe, perché sempre imperfetto è l'amore e sempre disattende le aspettative di chi prova a credere nella sua capacità di rendere felici. bellissima prova per le due attrici e la Ragonese è davvero splendida. Il cinema non le rende sufficiente giustizia.

Come è bello il lunedì quando lo passi a pensare ad un week end così generoso! Domani mattina riprendo i miei allenamenti in solitaria all'alba, sentirò in cuffia per l'ennesima volta l'ultimo lavoro di Brunori, provando a farmelo piacere quanto gli altri(...forse non mi riuscirà però "colpo di pistola" è un bel pezzo), ritornerò al mio lavoro sempre troppo fedele a se stesso ma in fondo meglio così, cercherò di vedere un film nuovo e continuerò a mettere mattoncini utili per meritarmi ancora giornate come queste appena trascorse. Perché a volte sembrano un regalo. In realtà io credo che non ci sia mai davvero nessun regalo.

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