Sola andata

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mercoledì 5 aprile 2017

Quando mi incarto. Storia di una merendina e di ricette da cambiare

Su paramount channel sta andando una commedia romantica di quelle che mi tengono con un sorriso ebete per tutta la durata. Sono rientrata in casa dopo una cena "stradale", un pomeriggio a zonzo per negozi e una di quelle solite interviste per le ricerche di mercato che mi divertono quasi sempre. Quella di oggi era per una pubblicità di cibo per gatti basata su un po' di idee piuttosto buone. Stamattina ero di sportello e per una volta ho benedetto la mezza giornata di sciopero dei mezzi pubblici perché non è arrivato quasi nessuno. Direi che neppure oggi ho il privilegio di un qualche lamento vittimistico.

In realtà era da tanto che non partecipavo a questi focus group di marketing e avevo quasi scordato che l'ultimo a cui ho partecipato è stato per una campagna segretissima di cui non posso parlare perché non è ancora passata per il grande pubblico. Sono depositaria di una notizia bomba su un prodotto molto amato che sta per diventare "salutista" e credetemi, per il prodotto in questione si tratta di una roba assimilabile alla rivoluzione copernicana. E qui mi taccio.
Un'altra volta invece mi sono resa conto dell'enorme potere di condizionamento del marketing quando mi fecero assaggiare tre pezzi di kinder brioss abbinati a tre incarti differenti. Io espressi opinioni diversissime per ciascuno di essi...per poi scoprire che erano esattamente identici tra di loro e alla kinder brioss di sempre. La ricetta era rimasta invariata, cambiava solo la confezione. Credo che sia stata una delle più grandi lezioni di vita che mi ricordi. L'apparenza conta al punto da diventare sostanza o sostituirsi ad essa fino a dettare orientamenti e convinzioni. No, non lo accetto...vale giusto per delle merendine che manco mi sono mai piaciute...

Mica mi ci abituo. Oggi è successa una cosa strana: la scuola di running ha postato una foto in cui io sorrido con altre persone subito dopo una corsa benefica. Esattamente quel giorno successe una cosa che mi fece male quanto una pugnalata in pieno petto. A vedere quella foto mai penserei che in una stessa persona potessero albergare sentimenti così contrastanti da un momento all'altro. Se ci penso ho ancora i brividi. Poi il tempo e le mille cose con cui riempirlo, la coscienza che fosse ingiusto stare male senza una vera ragione degna di tante lacrime, la dignità e un incontro magico che quasi di sicuro mi sta aspettando da qualche parte...hanno asciugato le lacrime, modificato ogni percezione, azzerato rancori, chiarito ogni precedente perplessità. Sono sempre io, in realtà sono tutt'altro da quella foto, da quei pianti, dai sensi di colpa da nessuna colpa. E non è che abbia risolto tutto, però ho più strumenti e ora li posso usare con una coscienza diversa.

A me non basta cambiare l'incarto per sentirmi diversa. Ho dovuto proprio cambiare la ricetta.
Ma mica mi ci abituo. Io non vorrei piangere mai più, non voglio inventarmi mai più cose per stare meglio. Vorrei pure io un giorno limitarmi conservare la mia ricetta originale e cambiare a piacimento solo l'involucro. Ma così, senza ingannare nessuno e meno che mai me stessa. Giusto per rimanere sul mercato tra domande intelligenti e offerte speciali di senso













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