Sola andata

Sola andata

domenica 7 giugno 2020

Piove

Oggi è piovuto tutto il giorno. Ne ho sofferto solo per la mancanza della mia consueta camminata di un paio d’ore all’aeroporto di Linate. Per il resto non mi è pesato starmene in casa e ascoltare lezioni di cinema, impastare una focaccia e cimentarmi nel mio primo, e riuscitissimo, esperimento di banana bread. Era tutto molto silenzioso oggi. Più del solito: meno sirene dell’ambulanza - ne avrò contate un paio - e nessuna musica a palla dalla porta accanto. Credo di non aver detto una parola ad alta voce in tutto il giorno se non per le tre telefonate ricevute.

Ogni tanto, ad intervalli di anni credo, ricevo un messaggio dalla signora che mi ha affittato una stanza quando sono arrivata qui a Milano. Rimasi da lei per tre mesi, prima di comprare la casa in cui vivo tuttora. Mi chiede come sto e mi informa che la piantina che le regalai prima di andar via fiorisce ancora. Una volta, durante una delle nostre conversazioni serali, le dissi che quando smetto di vedere le persone io non sono brava a conservare i rapporti e che non avrebbe dovuto offendersi se avrei mancato di far sapere mie notizie una volta che me ne fossi andata: purtroppo lo so già che quando smetto di condividere un tempo comune di esperienze condivise per me tutti i legami inesorabilmente tendono a diluirsi fino ad annullarsi. E così in questi anni è stata sempre lei a scrivermi e a sincerarsi che stessi bene. E io ogni volta penso di essere proprio storta o poco sensibile. In realtà so che non è esattamente così...potrei fornire spiegazioni molto convincenti per un simile atteggiamento...ma tant’è.

Cosa è stato di questi tre mesi? Cosa mi manca davvero della mia “vita precedente” e cosa credevo fosse indispensabile e invece non era poi così irresistibile? Cosa ho scoperto e che mi piacerebbe conservare? Vediamo un po’
- Cucino cose che mi piacciono più di come le preparavo prima. Questo è sicuro almeno per il mio palato. È stato bello per una volta pensare di cucinare apposta per me. Sembrerà strano ma io ho sempre cucinato pensando a qualcuno che non fossi io. Giuro. Che sciocca.
- Ho imparato a camminare dritta sui tacchi. Ma continuo a piacermi molto di più con le sneakers
- Continuo a vedere film molto belli. Ma non mi manca per niente la sala e la scadente umanità che la popola senza rispettare le regole di una visione corretta
- Non giocherò più in borsa e sono felice di non avere una elevata propensione al rischio. Diversificare è sempre un approccio saggio a quasi tutte le scelte possibili
- Sono felice di non avere dovuto gestire una relazione lontana o dei bambini che non vanno a scuola o dei rapporti familiari problematici. Se sono una persona calma e pacifica è solo per questa ragione. Mi manca l’amore. Non le sue conseguenze
- L’amore immaginario è una grandissima risorsa. Se si ha fantasia sufficiente è il più potente dei motori di una vita solitaria piacevole eppure in costante attesa di contraddire clamorosamente se stessa

In realtà mi mancano un sacco di cose. E allora faccio finta che sia tutta colpa della distanza di sicurezza, del brutto tempo, del caso, della necessità. E quando sono fortunata riesco addirittura a credere che davvero sia così.
Chissà a che punto della fioritura è la piantina che regalai alla signora. Sarebbe il caso di sentirla




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