Sola andata

Sola andata

martedì 2 giugno 2020

A spasso

Oggi fa proprio caldo. Sono appena rientrata dal mio percorso di camminata meditativa all’anello di Linate. Prima lo coprivo correndo, adesso preferisco approfittare di quel tempo per pensare a un po’ di cose che mi porto appresso assieme alle cuffie per ascoltare in pace i miei programmi preferiti e un po’ di musica. Sono totalmente dipendente da quei dieci chilometri. E ora che sono rientrata sono tutta rilassata e mi sono accorta che nel libero fluire dei pensieri, quando smetto di preoccuparmi per le solite cose, mi è tornata in mente una vecchia intervista di Marchionne quando, già giovane manager rampante, raccontava ad una televisione svizzera della sua fede cieca nel libero mercato. Ricordo che mi colpì molto, non solo per questa dichiarazione - che con gli anni ha sensatamente in parte modificato - ma perché durante quella conversazione si diceva fortunato di aver trovato una moglie molto comprensiva e inoltre che quel giorno suo figlio compiva otto anni. Fu proprio durante quella diretta che quel giovane papà prometteva che in onore di suo figlio avrebbe smesso di fumare. E io ho pensato a quella promessa non mantenuta (rimase un fumatore accanitissimo fino alla fine dei suoi giorni) e anche a quella moglie da cui in seguito si sarebbe separato. Ho capito in quel momento quanto possa dirsi ampio lo spettro di definizione della parola successo anche per chi ha dato conferma della sua tempra in contesti tanto strategici.

Ero più o meno a metà strada del mio percorso abituale quando mi sono soffermata su quello che ha detto Nicoletti in un podcast recuperato stamattina. Parlava con una ragazza che si era intestardita a rincorrere un uomo che rimaneva sfuggente. Lui le ha detto  che se un uomo vuole davvero una donna una maniera perché lei capisca, per poi raggiungerla, la troverà sempre. Se non accade è solo perché non la vuole. Lei non deve fare nulla di nulla: una donna che rincorre un uomo perde in partenza. Credo che sia vero. Di sicuro io ormai non riuscirei a fare una cosa del genere anche perché mi mancherebbe ogni coraggio.

Ieri ho incrociato il mio vicino sudamericano rumoroso. Lui non sa che io qualche volta mi lamento di lui e quando mi vede è sempre molto sorridente e gentile. Ero appena tornata dalla passeggiata e lui stava con un amico e gli ha detto: ”questa è la mia vicina, hai visto come è bella?”. Mi sono sentita molto in colpa e mi sono detta che non sono capace neppure di detestare come si deve una persona che pure mi offre ottime ragioni per farlo. Che storia...

Ho preparato una cheese cake senza zucchero davvero molto saporita, nonostante abbia meno della metà delle calorie. O forse mi sono semplicemente tarata su livelli di soddisfazione meno ambiziosi. Mah...vai a sapere...

Sono sola da troppo tempo. Forse ha ragione la mia amica quando mi dice che non c’è proprio niente di male a mettersi in contatto con qualcuno che la pensi come me, che abbia i miei gusti. Per me che esco poco e frequento ancora meno sarebbe un’ottima modalità per conoscere persone simili. Non c’è niente di male infatti. Ma io non ci riesco lo stesso. Mi pare ancora la cosa più stonata del mondo.

È tutto strano.

Poi ho completato il mio percorso. Mi sono seduta sulla panchina, ho bevuto alla fontanella. Me ne sono stata lì per qualche minuto a prendere un altro po’ di sole.
Poi sono rientrata in casa. E mi è sembrato tutto, di nuovo, totalmente normale


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