Sola andata

Sola andata

lunedì 20 aprile 2015

mi ricordo che era divertente....

Ci sono ricascata. Da quando ffacebook non mi fa più scrivere le note, non so dove depositare uno qualunque dei miei pensierini  medio lunghi da lanciare per aria.
Ho aperto il mio primo blog mentre attraversavo uno dei periodi più neri della mia vita. Mi ricordo che mi barcamenavo tra una malinconica solitudine, l'incapacità di trovare lavoro e un senso di fallimento che inesorabilmente si radicava pervicacemente in me. Anni orribili che solo oggi comincio a rivalutare, perché è proprio da quell'abisso che ho maturato il coraggio di cambiare la mia visione delle cose e di me stessa. Fatto sta che quel blog, che avrebbe dovuto esprimere tutta la mia depressa attitudine ai nuovi giorni che non mi avrebbero riservato nulla, si rivelò essere un esilarante salotto, in cui le piccole scintille di ironia erano prontamente alimentate dai generosi e deliziosi lettori del tempo. Oggi non potrei mai e poi mai ripetere quella breve e salvifica esperienza, che si chiuse proprio quando risolsi i miei guai peggiori.
Oggi questo spazio mi serve solo per provare a guardarmi  con un poco di indulgenza in più e provare a ritrovare quella leggerezza che serve a "planare sulle cose" per osservarle meglio.
E se non dovessi riuscirci, ripeterò ad alta voce per autoassoluzione le tre parole-chiave su come stare al mondo che in un bellissimo film Woody Allen dice di aver imparato da un suo vecchio zio ebreo: Perdono-Comprensione-Amore
Speriamo bene....io ormai non faccio altro

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