venerdì 12 giugno 2015

me ne vado da me...Tanto poi torno sempre

Alla fine tutto a posto. Lo sapevo che partire dalla nuova morfologia domestica, improntata all'essenzialità e alla razionalizzazione di uno spazio piccolo ma sufficiente, mi avrebbe condotta piano piano alla dimensione che ho sempre cercato anche in quella piccola e martoriata parte del mio cuore che ancora prova a suggerirmi un senso. Mentre pensavo a questa cosa  mi sono chiesta quando è stato che ho cominciato a smettere di mettere solo jeans e maglietta per fare posto a quella marea di vestitini colorati e inutilmente vezzosi, quand'e' che ho smesso di starmene per conto mio per assecondare quei bislacchi tentativi di condivisione con persone con cui non avevo nulla da spartire, e ancora quando è stato che ho cominciato a trovare normale non portare a termine i libri che cominciavo a leggere? Perché un giorno ho deciso di mangiare di nuovo la carne pure se la mia anemia non ne otteneva nessun beneficio?

Gli ultimi anni sono passati così, a fare cose che non sarebbero arrivate mai a rappresentarmi davvero, a non rendermi né più bella, simpatica o intelligente di come ero quando ero ancora in balia degli eventi e di un futuro incerto. Quando non avevo una lira e spandevo tutti i miei spiccioli per andarmene a cinema e niente più.

Chi lo sa se in questo"ritorno alle origini" sia ravvisabile una qualche forma di fallimento o piuttosto una crescita che riporta di nuovo verso se stessi ma con un un nuovo e più ricco bagaglio di esperienza e visione lucida su cui contare.
Mah...in realtà io degli ultimi sei o sette anni butterei via quasi tutto. Il fatto è che se non fosse andata così vai a sapere cosa ne sarebbe stato di me? Chi avrei incontrato? Che lavoro avrei fatto? Dove abiterei? Avrei rimesso i miei vecchi jeans? Mi sarebbe venuto l'istinto materno?

Costa doveva succedere davvero che poi non è successo?



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