Sola andata

Sola andata

sabato 28 luglio 2018

Darsi all’ottica (e non perdersi di sviste)

Se l’avessi capito prima sarei sparita subito. Però alla fine è andata bene così: volevo completare un ciclo e al contempo necessitavo di ulteriori elementi per capire meglio. Non è detto che poi di fatto questi elementi esistessero o che ci fosse davvero qualcosa da capire meglio. Quello che è certo è che le cose finiscono. E questo è abbastanza normale e persino sano. Ciò che invece mi spaventa è scoprire che mi ero sbagliata su quasi tutto e che vivevo le esperienze con tutt’altro spirito. E questo è spiazzante, perché mi fa pensare di non aver nessuna percezione della realtà mentre la vivo. Le cose mi diventano chiare dopo, quando tutto ciò che sento di poter fare è andare via e aggiungere un tassello di diffidenza e rammarico. O forse è semplicemente così che funzionano tutte le cose belle che devono avere una buona scusa per finire prima che stanchino e diventino scontate. Va bene. A malincuore accetto che le esperienze e le persone che mi sono piaciute, ad un certo punto, con modalità e motivazioni differenti spariscano dalla mia vita. E io dalla loro.

Estate stranissima questa qui. Negli anni passati avvertivo in modo netto l’interruzine delle attività di una città che all’improvviso assumeva ritmi lenti e dilatava lo spazio. Adesso no. Anche i miei programmi preferiti alla radio stanno ancora andando, sebbene questa sia proprio l’ultima settimana. Credo che avvertirò una battuta di arresto generalizzata e improvvisa proprio da oggi in avanti, la stessa che sento in questo momento mentre pianifico il mio autunno, come se fosse un dirittto acquisito invece che un’ipotesi tra le tante, mischiata con gli imprevisti di un tempo in fondo abbastanza lontano. È che stavolta non vorrei sbagliarmi, vorrei non sentire il peso dell’equivoco o delle cose che mi sembrano belle ma che poi non erano davvero tali, ma solo il frutto un po’ immaturo di un entusiasmo coltivato male. O più semplicemente mi ostino a vedere una realtà distorta ma rassicurante..

Luglio è passato troppo in fretta e mi è sembrato che volesse darmi uno schiaffo che ho schivato giusto in tempo mentre ne avvertivo tutta la violenza. Spero che agosto trascorra abbastanza lento da aiutarmi a pianificare il mio tempo senza che abbia poi voglia di offendermi.
Sì, è proprio una strana estate, meno bollente dello scorso anno e col cuore che batte piano, con la testa che pulsa per colpa di una strana paura di cose finite ma non ancora passate. E i miei difetti di vista, che temo di non riuscire mai a correggere. Neppure con la luce calda di agosto.

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