Sola andata

Sola andata

mercoledì 25 luglio 2018

Logiche analogiche di un social privato (di un po’ di pubblico)

Potrei giurare che sia la prima volta da quando ne possiedo uno. Ma credo che sia proprio così: quella di oggi è la prima volta che sono uscita di casa senza portarmi dietro l’i pad. Dal 2012 ad oggi ne ho cambiati quattro ed è stato subito amore. Mica come col telefono che di solito è di marca scadente, non lo faccio costare più di 199 euro, ha solo 1 giga di internet e non ho mai messo neppure whatsapp. Sì, direi proprio che la mia “protesi emotiva” per dirla alla Gianluca Nicoletti sia sempre stata il mio i pad. Eppure oggi ho deciso che avrei trascorso la mia giornata senza di lui. Non un minuto su fb, se non per le notifiche sul cell, non una ricerca di info, neppure le mail. Oggi sono ripiombata in una vita pressoché “analogica”, ma non l’ho fatto per dimostrare a me stessa quanto sia meglio, perché di fatto secondo me non lo è. Le mie intenzioni erano altre: per esempio evitare di cadere nella tentazione di condividere a tutti i costi un pensiero, una sensazione, o il piatto che ho davanti, o la luce che spero valorizzi i miei occhi...e tutte quelle forme di vanità per le quali in altri tempi avrei provato un po’ di imbarazzo e che invece oggi tendo a considerare come cose potenzialmente interessanti almeno per qualcuno dei miei “avventori”social. Oggi ho voluto che i fatti miei rimanessero davvero tali e che riflettessi su quello che mi sta più a cuore senza disperderne i pezzi nella rete. Non è sempre indispensabile dare una voce ai pensieri, a volte possono restarsene sospesi tra la testa, il cuore e lo stomaco sostando negli spazi limitati ma esclusivi di un’esperienza tutta individuale.  E così sia, almeno una volta tanto.

Oggi è morto Marchionne e lo ha fatto con la stessa impressionante rapidità con cui ha smantellato il concetto di familismo d’impresa nel cosiddetto “sistema Italia”. I risultati gli hanno dato ragione. Del resto ad un manager è richiesto di far tornare i conti, mica di essere pure una brava persona.
È successo pure che la Grecia sta bruciando tutta e, pare, non per cause naturali. La situazione appare ingestibile e la colpa si espande dai fiammiferi ai tagli alle spese per la cura e la tutela del territorio.
Potrei continuare con questa cronaca un po’ generica per raccontare di un tempo che in linea di massima mi pare ostinato a volare basso, tra deputati cinque stelle che dicono di fare politica anche dalla barca, o un’ossessione non meglio motivata per i crocifissi negli uffici, fino a misure dal fiato cortissimo per favorire la crescita...ma è anche vero che forse è un gioco troppo facile quello di vedere nero parlando in modo così generico.

Una volta mi capitò di ascoltare l’intervista ad uno scrittore americano che non conoscevo e di cui non ricordo neppure il nome, ma pare fosse molto famoso, che disse così “l’unico modo che ho di offrire un contribuito con la mia esistenza è scrivendo libri. Non so fare altro, non mi interessa altro. Per questo non mi informo e non leggo nessun giornale”. Io credo che una risposta simile possa permettersela solo un genio, tutti gli altri un minimo di “coscienza” del mondo sono purtroppo tenuti ad avercela. Ahinoi...
Però qualche volta, quando mi pare di capirci addirittura meno del solito di tutto quello che mi accade intorno e che mi viene raccontato con un filtro mediato da voci dissonanti o parziali, viene anche a me da pensare solo ai fatti miei, ai film belli, alle corse in compagnia, alle lezioni sul cinema, alla crostata di ciliegie, al mio sentirmi insignificante. E poi alle passeggiate di sera e a qualcos’altro per cui le parole non servono..

Per tutto questo non serviva l’i pad. Però mi serve adesso, che è sera e sto sul divano dopo che ho ripensato a tutto quello a cui tenevo senza “digitarlo”. Adesso invece hoavuto voglia di ricordare un po’ di cose e concederle al blog, ma stavolta tengo fuori facebook, che forse è davvero un’altra cosa. Il cellulare invece è proprio spento. Conta il pensiero. E poi conta altrettanto la libertà con cui scegli o meno di diffonderlo. Possibilmente un po’ prima che si trasformi in inutile vanità


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