Sola andata

Sola andata

lunedì 2 luglio 2018

Fine primo tempo

Non posso crederci. Ma ormai è troppo tardi per recedere dal mio proposito, dopo mesi e mesi di tormento e sopportazione accompagnati dall’idea che solo un cambio radicale mi avrebbe salvato dalla pazzia, pare che i vandali del piano di sopra se ne siano andati. Ho visto pacchi che neppure una villa a tre piani sarebbe stata in grado di contenere, e io che pensavo che persino i baby pachidermi non potessero essere ospitati in uno spazio così modesto (che poi è lo stesso di casa mia). In questo momento c'è un silenzio che avevo ormai scordato da mesi. Non ci ero più abituata: nel pomeriggio, quando ero ancora sull’autobus mi ripetevo che avrei tollerato massimo due ore di baccano e poi avrei urlato come al solito di fare silenzio. Così è stato più o meno tutte le sere negli ultimi sei mesi. E adesso il paradiso all’improvviso..mi pare troppo. In effetti non ne sono ancora sicura e poi cosa ne posso sapere di chi arriverà da adesso...No, ormai ho deciso: entro il 2020 lascerò questa casa per una con una stanza in più, all’ultimo piano e in una zona diversa da questa. È bello avere degli obiettivi di medio termine, fa sentire meno spaesati.

Ormai si è scavallato. La prima metà dell’anno si è ormai conclusa e così pure il primo ciclo degli impegni, tra quelli scelti e imposti, e tutto questo per me ha sempre il sapore agrodolce delle cose che si allontanano per il tempo sufficiente a rivelarne l’importanza. Sì, perché in fondo la pausa estiva non dura poi molto, i ritmi lenti del caldo afoso favoriscono pensieri nuovi, propositi e attese, l’ufficio si svuota e io passo i miei pomeriggi sulla solita panchina a leggere e a guardare i cani che giocano. Non mi stanco mai di questo segmento d’anno, meno perentorio della sua fine e allo stesso tempo meno carico di aspettative. O forse è solo perché amo sempre starmene qui a far caso a cose così. In realtà questa volta andrò in vacanza anche io, dopo anni che non avevo più voglia di prendere e partire. Andrò al mare, ma aspetto Settembre.
Ricordo che lo scorso anno di questi tempi facevo una specie di bilancio intermedio, pure se in realtà non ricordo bene quali fossero le materie oggetto di quella valutazione: di certo devo averci messo le cose superflue di cui mi circondo senza accorgermi e delle quali mi libero con la stessa incoscienza, forse mi soffermavo sui miei sforzi di migliorare nella corsa, sulle persone nuove che avevo conosciuto e che avevano arricchito, illuminato o deviato il mio percorso, sui vestiti che mi stanno ancora ma non proprio bene come l’anno precedente. O forse pensavo solo al piacere misto all’immensa paura di star sola e ai soliti dubbi su quanta parte di questo sia davvero frutto di una mia intima necessità e scelta oppure no. Le solite quattro cose su cui giro intorno a intervalli regolari, o da sempre.

Intanto qui c'è un silenzio magnifico e io non ero pronta ad un simile regalo. E invece dovrei esserlo. Ecco cosa voglio davvero stavolta e almeno fino alla fine di quest’anno: trovarmi pronta anche allo stupore imprevisto, immeritato e immotivato. È questa la novità.
Che l’estate cominci


2 commenti:

  1. non essere accidiosa sii proattiva, non rimandare la casa nuova non ha senso ( tranne in caso di necessità materiali e contingenti)
    Baci

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