Sola andata

Sola andata

venerdì 10 settembre 2021

Hey, tu #6

 Alla fine l’ho fatto davvero.  Mi sono concessa tutta questa settimana ed è stato un immenso piacere. Su Ialia 1 è ritornata Lady Oscar nella stessa fascia oraria di quando ero minuscola e bevevo il latte senza ancora sapere quando bisogno di caffè avrei avuto nei decenni successivi. Avrei potuto farne a meno: danno le repliche anche su Tim Vision e non sarebbe stato necessario chiedere il permesso al lavoro ad entrare più tardi. Ma non sarebbe stata la stessa cosa. Mi piaceva l’idea di riprodurre il senso di tassatività dell’evento, quella smania un po’ infantile dell’attesa e del rituale da effettuare prima degli obblighi di bimba molto presto annoiata dalle regole imposte. Volevo tornare lì, a quella piccola me di allora, che trovava in certe ancore fisse la propria dimensione di consolazione e coraggio in un mondo che già trovava doloroso e faticoso. E così questa settimana è stata così, una sorta di “dove ero rimasta” per rendermi conto che in fondo sono cambiata pochissimo malgrado tutto il vissuto. Mi ha fatto bene. No, anche un po’ male, ma di più bene.

Non preoccuparti, la  settimana si conclude anche per quanto riguarda il mio scambio epistolare con te. In fondo lo avevo promesso che non ti avrei annoiato per troppo tempo con le mie confessioni, ma è ancora venerdì e ho bisogno di poter contare ancora un po’ sulla tua “dedizione” immaginaria. Ho bisogno di un tuo parere sul prossimo da farsi. Ormai sono quasi certa che a breve farò anche io sto cazzo di vaccino e di buono ci sarà soltanto che potrò tornare a vedere film e a progettare concretamente un viaggio: sarà l’astinenza, ma mi pare che ogni meta potrebbe potenzialmente essere quella ideale. Ti giuro che non ho mai avuto così tanta voglia di andare via come in questo periodo. E poi c’è la questione futuro meno imminente: ti confesso che ci sono questioni che cominciano a togliermi il già poco sonno, come la questione familiare: i genitori che si fanno sempre più anziani, una sorella di cui dovrò necessariamente farmi carico prima o poi, delle situazioni che potrò gestire soltanto stando in pianta stabile al sud…faccende così, che prima o poi mi presenteranno il conto, temo maggiorato dalla mancata premeditazione. Ho così paura. Vorrei tanto sapere come penserò di gestirmi quando non avrò più molta scelta. Vabbe’ scusami era solo uno sfogo senza pretese di risposte definitive già da oraPiuttosto, parliamo ancora un po’ di noi. Stai ancora perdendo tempo con una bella di turno che non ti serve a niente? Oppure con una che ti è servita per dimenticare qualcun’altra e solo adesso hai capito che non è quella che vuo i veramente? O sei vittima di una gatta morta che non ti molla e sei troppo una brava persona per trovare il coraggio di lasciarla? Oppure , e io sposerei volentieri questa ultima ipotesi, sei solo anche tu e come me non sai come potremmo incontrarci per caso? Qualunque sia la ragione per cui in questo momento non stiamo assieme sappi soltanto che è un vero peccato. Ma la vita ahimè è soprattutto ingiusta, lo so dai tempi della mia prima Oscar. Ma continuo ad aspettarti lo stesso, anzi no, continuo a vivere come posso avendo cura di farmi trovare pronta qualora riuscissimo a trovarci. Di più non si può.

Mi manchi come se ti conoscessi davvero. Mi manchi come quel tempo della mia infanzia in cui l’attesa di Lady Oscar prima della scuola dettava il senso di un risveglio precoce e la linea di una intera giornata spesa a cercare di comprendere le regole dei grandi. Proverò a non scriverti più. Ma non smetterò mai di pensarti come la cosa migliore (non ancora) capitata nella mia vita.

Ti abbraccio

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