Sola andata

Sola andata

sabato 11 marzo 2017

affetti particolari, affetti senza effetti, niente affatto affetti

Credo che sia la terza o la quarta volta che solleva la questione. Il Papa è ossessionato dall'eccesso di amore per gli animali rispetto a quello espresso nell'ambito dei rapporti umani. Lui fa sempre così, se fai caso a certi meccanismi della sua comunicazione te ne rendi conto prestissimo: a fronte di una cosa simpatica e di gran appeal popolare infila "cazziatoni" un po' a vanvera che tradiscono, a un occhio critico e attento, l'aura di bonario paternalismo che lo rende così universalmente amabile. Io, che a certi atteggiamenti faccio molto caso, mi irrito e consolido la mia idea che sia solo un gran furbone che fa bene il suo mestiere.

 A parte questo, concordo con l'idea che il rapporto uomo e animale domestico stia raggiungendo dimensioni statisticamente così rilevanti che non si può non considerarne la portata. A me piace moltissimo osservare i padroni di cani e il rapporto che instaurano, mi diverto vederli al parco giocare, mi piace il "dialogo" che si stabilisce tra di loro e il reciproco donarsi senza nessun altro scopo che farsi compagnia. Io non credo che la percentuale di persone sole con animale sia poi cosi alta. Spesso sono padri e madri di famiglia che non hanno solitudini da compensare ma una vita normale in cui includono anche il rapporto con un animale. Altre volte sono signore anziane finalmente affrancate dal ruolo di supporter di figli e nipoti. Milano credo che in questo sia, come quasi tutto, un po' più avanti che altrove e di persone con cani a spasso ne trovo ovunque, di solito non sono distratte da supporti elettronici, sorridono molto spesso e fanno movimento.

Io ho tentato senza riuscirci come avrei voluto di occuparmi del mio micino Pablito . Ora è felice ma soprattutto ha reso completamente felici i miei genitori: praticamente vivono pensando a lui per quasi tutto il tempo. Non ci trovo proprio nulla di male, anzi li invidio e sono molto più simpatici di un tempo.
Questo per dire che non è che se non hai un animale poi l'umanità ti interessi di più o sviluppi una sensibilità meglio orientata ai tuoi simili. Semplicemente non hai un animale e gli altri rimarranno per te quello che erano, importanti o da evitare. Io non ho più Pablito con me ma continuo a trovare preferibile non frequentare molte persone, ricordarmi che molte di loro mi hanno fatto del male o preso in giro e tenere in dovuta considerazione le pochissime che ancora mi piacciono molto.
Il problema semmai è un altro e si chiama incomunicabilità, rapporti di scarsa qualità, incomprensioni, dialoghi scadenti, noia nella comprensione dei problemi altrui. Con gli animali nessuno di questi rischi è contemplato...e francamente non mi pare poca cosa.

E così in questo conflitto bipartisan un po' disomogeneo nel confronto, mi inserisco io, che non appartengo mai a nessuna statistica interessante, che amo semplicemente osservare. Osservo con sempre viva curiosità i rapporti riusciti uomo-cane, vale a dire quelli che non hanno mai crisi, ma poi mi piace pure ragionare su quanto sarebbe interessante avere la fortuna di rapporti umani altrettanto affiatati ma nei fatti quasi sempre destinati a modificarsi o diventare tossici. E alla fine un "ma chi me lo fa fare" ci sta tutto. E così in questa mia bella serata di silenzio e disimpegno verso qualsiasi cosa, mi ritrovo a pensare che in fondo vivere un anno e mezzo assieme a un fagottino di poco peso e quasi nessuna pretesa, che mi ha rotto tutto il superfluo che avevo in casa e mi tirava i capelli quando mi vedeva con L'i pad , sia stata la cosa migliore che potesse capitarmi...a parte ora, che ho tutto lo spazio per me e che penso solo a me senza alcun senso colpa. Garantisco che non è per niente male neppure l'innocuo egoismo di chi del prossimo comincia ad avere un cauto interesse e parsimonioso affetto. Non temo scomuniche e questo non fa che consolidare il mio benessere. Pace. E tanto bene

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