Sola andata

Sola andata

martedì 21 marzo 2017

Ma poi, chi se le cura?

Questa proprio non ci voleva. Stasera mi è salita la febbre. Ho dolori in tutto il corpo, i brividi, un raffreddore di quelli che non respiri, la tosse e riesco a stare in piedi solo appoggiandomi a qualcosa. Credo che non mi sia mai successo da quando vivo a Milano. Ho passato l'inverno a correre in qualsiasi condizione meteo e non mi è mai venuto niente e adesso una primavera dispettosa mi dice che toccherebbe anche a me. Mi dispiace essere così vulnerabile quando sono sola. L'ultima volta che stavo così ero tornata a casa mia e non so come sarebbe andata a finire se fossi stata sola. Successe questo. Mi alzai dal letto e capii che stavo davvero molto male e siccome i miei erano al piano di sotto feci a fatica le due rampe di scale, mi avvicinai a mia madre dicendole "per favore chiama qualcuno" e poi caddi a terra. Mi risvegliai sul divano dopo qualche minuto e poi non feci altro che vomitare per due giorni interi. È successo due anni fa e dopo qualche giorno  mi sarei operata al piede in una condizione davvero debilitata. Dopo l'operazione sono tornata a Milano nello stesso giorno e sono di nuovo svenuta nel treno. In quell'occasione mi hanno raccolto dei ragazzi in gita.

Io credo che il punto sia proprio questo. Quest'anno mi sono infortunata un sacco di volte, con buona pace dello sport che fa tanto bene, però il dolore è diverso dall'assenza di forza e dall'incapacità di affrontare gli ostacoli per ragioni oggettive. Ma tant'è, prima o poi imparerò pure a raccogliermi da sola.
Mentre ho la febbre penso all'elenco della donna ideale che viene dall'est e penso che gli uomini abbiano ancora nella testa esattamente quel tipo di donna. Non è colpa di nessuno, ma solo di un modello culturale antico quanto il mondo, inossidabile, assecondato esplicitamente e tacitamente più o meno dall'intera umanità, pure da quella che ne riconosce l'assurdità e il senso di sconfitta di tutte le battaglie di rivendicazione femminile. Tutto tempo ed energie perdute. Non si è fatto un passo. Agli uomini piacciono solo gnocche e sottomesse. Amen e poi non ho abbastanza difese immunitarie per non assecondare un pensiero così dominante. Perché uno si dovrebbe impegnare al massimo sempre per tutto? Hanno chiuso il programma e mi fa piacere ma purtroppo certe tristissime verità permangono e magari ci si potrebbe intanto attrezzare un poco meglio per cambiare metodo e risultati. E poi, chi di noi davvero vorrebbe un uomo accanto che nella testa tiene quel modello femminile? Sinceramente...chi lo vorrebbe?

Io stasera ho una febbre che sento aumentare sempre di più, domani almeno per un paio d'ore andrò lo stesso in ufficio perché devo fare una cosa urgente, ho gli occhi gonfi come due palle da tennis e mi sento offesa dalla mia debolezza che mi impedisce di non avere paura di alzarmi e cadere per terra.
E proprio in questo momento così difficile ho pensato che ci stanno cose che devi fare per forza, indipendentemente dal fatto che senti di farcela oppure no. E poi ci stanno le cose che non fai perché approfitti del fatto che sei debole e indifeso, te la racconti un po' così e ti assolvi perché capisci che certe volte una risorsa scarsa come l'energia non può essere sprecata sapendo di non ottenere subito una gioia.

Io stasera sto male, eppure ho cucinato e ho lavato i piatti. Poi mi sono seduta e non ho fatto più niente. Direi che è più che sufficiente per una che quando si ammala si trova a curarsi tutta da sola.
A proposito, ma le donne dell'Est si ammalano mai? E se sì, chi se le cura?





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