Sola andata

Sola andata

sabato 25 agosto 2018

Un buon risveglio

Ho dormito per quasi nove ore. Mi ha svegliato solo il tuono fragoroso che anticipava una pioggia che invocavo da tempo e che ha reso finalmente respirabile il mio riposo, altrimenti tormentato e frammentario. Forse è per questo che sono persino riuscita a sognare. Che poi sogno non era, nel senso che si trattava di una specie di riflessione su una cosa accadutami per davvero . È successo che è riemerso il ricordo di un ragazzo che mi aveva lasciato, per una conosciuta in chat e mai vista prima, e che dopo anni mi scrisse una mail. Fu la sera prima che si sposasse (con un’altra, non quella della chat) e mi chiedeva  scusa per quello che mi aveva fatto e che ripensava continuamente a quanto fosse stato pessimo, che mi augurava il meglio e che mi voleva bene. Io ne fui molto colpita e pensai che qualche volta pure le storie sbagliate hanno il loro lieto fine. Anni prima avevo pianto molto, ma avevo così tanta stima di quel ragazzo intelligente e brillante che imparai ad essergli riconoscente per tutto quello che mi aveva lasciato, piuttosto che a portargli rancore per ciò che non era riuscito a darmi. Quella mail mi intenerì molto e fu la conferma che non mi ero sbagliata sul suo conto. Nel sonno ricordai pure che l’anno scorso una persona che abbiamo in comune mi contattò e mi disse che lui le aveva parlato di quella mail e addirittura che io ero stata l’unico suo rimpianto prima che si sposasse. Perché mi sia venuto in sogno tutto questo, ormai passato e lontano, proprio non lo so, ma credo che sia una delle ragioni del mio sentirmi così riposata inquesto momento.

Nel frattempo ho creduto di amare un’altra persona, eppure sono ormai più di due anni da quella domenica mattina gelata ma col sole, quando il cuore pareva essersi fatto di tanti piccoli cristalli di vetro appuntiti per trasformarsi in tutte le lacrime che non riuscii a fermare per giorni. Oggi, che lo incontro praticamente ogni giorno e che, come allora penso che sia bello, simpaticissimo e intelligente, vedo in lui un ragazzo gentilissimo e premuroso (di certo più di allora) e sono sicurissima che anche a lui sia dispiaciuto di avermi ferito, forse senza volerlo, oppure volendolo, perché gli uomini sono strani in questo. Ma che importa in fondo. Non era neppure lui, altrimenti quella volta non avrei pianto così tanto e oggi non sarei invece così pacificata.

È così strano eppure è successo questo quando ho amato ma in realtà amore non era: è come se tutto mi fosse stato poi restituito tradotto nella lingua che gli era propria, che include sì l’affetto, la stima, la tenerezza e il ricordo, ma poi, come tutte le traduzioni, perde un po’ del suo significato. Pure quando  non ci sono errori di trascrizione.

È una mattina fresca, non ho ancora fatto molto. Sarà che mi pare di aver già fatto così tanto semplicemente riuscendo, per una volta, a dormire bene.


1 commento:

  1. Da osservatore esterno, molto esterno, non mi ha fatto un bell'effetto il gesto del tuo ex "pentito" e prossimo a sposarsi.

    E' solo una sensazione che lascia il tempo che trova (non vorrei infastidirti con questo commento).

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