Sola andata

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sabato 11 agosto 2018

Un’ “Intravista”

Credo di averne immaginata qualcuna ogni tanto. A me piacciono molto le interviste. L’idea che due persone possano garantirsi di avere qualcosa da dirsi perché ci sono delle domande già pronte e che l’improvvisazione è concessa solo alle risposte, mi è sempre sembrata una cosa rassicurante. E poi, se le domande sono oneste e ben costruite, l’esperienza di un dialogo “delimitato” diventa un percorso condiviso di incontro. Oppure di allontanamento. Non potrei giurarci, non avendone esperienza, ma credo che anche l’analisi si basi sostanzialmente su una formula simile. E chissà magari un giorno deciderò di farmi fare domande “scomode” da qualcuno a cui confiderò cose, che mi riporteranno ad altro e ad altro ancora, fino a quello che avevo scordato per poi sentirmi dire che sono io la causa di ogni mio male. E tante grazie, è stato un vero piacere. No, non sono pronta a quel genere di domande. Lo sono per altre, per quelle che potrei farmi da sola e alle quali mi impegnerei a rispondere in tutta sincerità. Ma  poi come si chiama un’intervista a se stessa? Ci sono! La chiamerò “intravista”, come quelle cose che riesci a vedere di sfuggita ma che non fai in tempo a mettere a fuoco. Ma pure come le cose “viste dentro”. Intravista significa due cose opposte se ci pensi: la superficialità e l’interiorità (scrivere mi porta sempre a carambole lessicali insospettabili che ogni tanto benedico).
E allora oggi mi concedo una intravista. Se vuoi rispondi anche tu.

- Ciao Lucia. Grazie del tempo che vorrai dedicarti. Ti ho cercato molto e in realtà credo di non averti ancora trovato. Grazie per la parte di te che vorrai concedere al giudizio insindacabile di te stessa
- Ciao! Sì, Agosto è sempre un mese complicato per me che lo vivo sempre come una specie di staffetta tra ciò che è stato e le cose nuove che vorrei garantirmi per il prossimo inverno. E poi c'è il tornare a casa dopo un tempo abbastanza lungo da notare i cambiamenti e le cose che cominciano invece a sfuggirmi...ma scusami sto divagando. Fammi prima la domanda
- Sì, vedo che almeno hai compreso che un’intravista necessita di regole e la prima è quella di mettere a fuoco un tema. Di te sappiamo che pensi da tutta la vita che il tuo sedere sia troppo grosso (lo pensi perché è vero...), che ami star sola ma non sei una solitaria, che qualche volta hai amato ma poi hai deciso che sarebbe stato meglio provare a smettere, che potresti vivere anche soltanto di gelati e di anelli di cipolla panati (vedi sedere di cui sopra). Ora io ti chiedo, c’è qualcosa o qualcuno per cui saresti disposta  a cambiare totalmente vita? Per esempio mollare tutto e vivere solo viaggiando, oppure rimetterti a studiare una cosa di cui non sai nulla e farne la tua nuova strada, o andare a vivere in Giappone, per esempio?
- Sì, ma si chiamerebbe amore e, vedi sopra, avrei deciso di smettere per manifesta incapacità a trattare la materia
- Quindi per te la decisione di rivoluzionare se stessi deve necessariamente avere una motivazione esterna, un innesco generato dal legame con qualcuno o qualcosa che non sia semplicemente tu stesss
- Sì. Un vero cambio di prospettiva può essere dettato solo dall’amore per qualcosa d’altro da sé
- Uh...e se invece fosse il prodotto di una consapevolezza, di una raggiunta coscienza di sé?
- Può essere, ma “se dipende da me allora sono sicuro che non ce la farò” direbbe Moretti
- Cosa non tolleri?
- Salvini. Ma anche Di Maio. No, in realtà non tollero un intero spirito del tempo, ma forse è solo perché questo tempo mi è toccato a questa età, ormai ingabbiata in schemi rigidi legati ad una visione del mondo che non ha più i numeri per realizzarsi
- Quindi ti ritieni una persona sfortunata?
 - Mi ritengo una fortunata rassegnata. Credo di aver avuto abbastanza dalla vita. E questo qualche volta non mi pare abbastanza
 - E, in quanto fortunata rassegnata, pensi di avere sogni da realizzare?
 - Sono rassegnata alla realtà. Mica ai sogni che gridano vendetta!
 - Hai delle dipendenze?
 - No. Ma non ne vado mica così fiera
 - Ti è successo qualcosa di speciale oggi?
 - Ho avuto notizie di una persona che non vedo da tantissimo tempo. Mi hanno detto che ha messo pancia e che ormai ha tutti i capelli bianchi. Non pensavo a lui da tanto tempo ma quella notizia mi ha colpito molto. Così tanto che ho fatto in modo di non sapere nient’altro. Ma grazie per la domanda...
 - Figurati. Era solo un’intravista. Possiamo anche mantenerci sul vago




2 commenti:

  1. ....complimenti per il coraggio e la sincerità (spero)...anche se in una "intravista",appunto perchè intravvista, non si focalizza mai quello che poi può essere magari più interessante...penso che ci vorrebbe uno bravo...ma che non la meni troppo per le lunghe.....che sei simpaticissima ma anche dolcissima....e che il Tuo sedere non è poi così grosso e mangiati un gelato, guardando lo scorrere lento della City in Agosto...

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    1. Ahaha, anche io penso che ci vorrebbe uno bravo e che i gelati (e i tuoi dolci) valgano tranquillamente un sedere un po’ troppo vistoso. Grazie maestro 😊
      !

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