Sola andata

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venerdì 9 ottobre 2015

È quasi tutta colpa del calcare ( rimedi casalinghi contro l' infelicità di seconda scelta)

Ci stanno quelle due o tre mostruosità tipicamente metropolitane a cui non mi abituo proprio mai, pur nel loro sistematico e prevedibile verificarsi e nella loro tutto sommato comprensibile matrice di ragionevolezza. Niente, io ci faccio sempre caso e mi offendo, mi irrito, vorrei litigare forte.

Se sali sui mezzi pubblici a Milano trovi sempre quello che si volta indietro, ti guarda e poi appoggia la mano sulla tasca dove tiene il portafoglio per vedere se è ancora lì. Succede sempre e tutte le volte penso che certa irritazione dovrebbe trovare il giusto conforto, magari con un fulmine orientato bene sulla nuca del diffidente mostro metropolitano...

Ci stanno certi bar del centro che tengono i gelati Algida. Vorrei che tutti gli esercenti sapessero che l'algida mette dei prezzi precisi per i suoi gelati, prezzi che loro non hanno il diritto di gonfiare a piacimento sulla cartellonistica esposta. Il gelato Algida è un gelato democratico, rimane se stesso in qualunque posto decida di offrirsi. Certe forme barbariche speculative se le facesse Grom, che di buono teneva solo il gusto Meliga...

Uno ci prova a farla facile, a evitare quelle piccole impercettibili fratture quotidiane che avanzano in  progressione geometrica, così che a fine giornata ti ritrovi una zavorra di piccoli malanimi da stemperare. E decidi che te ne stai a casa e provare a rilassarti un poco. Ma ci sta il calcare sui rubinetti. Il calcare è insidioso, se non hai premura di evitarne la formazione quello sedimenta senza che tu te ne accorga. Prima rende tutto opaco, poi ostruisce l'intero rubinetto e fa passare un filino d'acqua a ricordarti che è una risorsa scarsa che non devi mai dare per scontata. Lui sedimenta in silenzio e tu credi che sia innocuo. E invece sta creando barriere (Sento di aver detto una cosa allegorica profonda, ma in realtà il problema calcare è faccenda che mi sta a cuore anche nel suo afinalistico realismo).

La verità è che provo molta invidia per le anime tormentate, quelle che sanno rendersi affascinanti proprio grazie ai loro dilemmi esistenziali, quelle che ti sembrano la reincarnazione di Nietzsche, che passano la vita a spaccare il capello su un rigo anonimo di una cosa di Hegel. E che si vede lontano un miglio che non hanno mai dovuto combattere col calcare. Io invece mi tormento per i fessi che trovo nelle metro, per il fax urgente che mi dice sempre occupato, per la macchina che passa sulla pozzanghera a tutta velocità col tempismo perfetto di chi riesce a prendermi in pieno, per la crostata che cade a terra sempre dal lato della crema...non sarò mai affascinante con questi tormenti qua, vanno evitati come la peste...

Ma come si diventa tormentati seri? Ora vado a protestare al comune. Gli dico che devono fare come in Inghilterra e dire alla gente di tenere i portafogli sempre sottocchio e non diffidare di chi ti sta vicino ( la differenza è sostanziale), che devono andare dai baristi a dire che i prezzi dei gelati algida sono fissi, pure a piazza Duomo.
E poi gli dico che l'acqua tiene troppo calcare. Ogni infelice è infelice a modo suo, ma col calcare la scelta si riduce di molto. Bisogna protestare. Più tormenti seri per tutti!!!



1 commento:

  1. C'e'posto per Hegel e per il calcare. E per fortuna ci si consola con un cono algida alla panna.

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