Sola andata

Sola andata

lunedì 27 aprile 2020

Metto in lista

Era l’ultima fetta. Ho appena fatto colazione con la cheese cake più buona che abbia mai fatto da quando mi cimento nelle mie creazionii cremose e molto consolatorie. Le colazioni degli ultimi giorni hanno raggiunto dei livelli di sofisticazione che riserverei solo ad un amore molto solido. E invece questa cura è stata tutta per me. Caffè, cheese cake e poi una bevanda chiamata Golden milk: latte, curcuma,  zenzero e cannella. I miei ultimi giorni di questa fase 1 hanno il sapore di un ritiro spirituale che ha funzionato fin troppo bene. Se dovessi farne un bilancio mi ritroverei con un utile netto “spaventosamente” alto.
Io alla vita di prima temo di non aver più voglia tornare. Capisco le legittime esigenze di chi ha bisogno di ritrovarsi fuori, di lavorare, andare dal parrucchiere, abbracciare chi ama, tubare...Ma io vorrei starmene ancora un po’ qui. Prometto che non darei fastidio a nessuno, che non mi lamenterei neppure una volta, neppure per il vicino fesso. Io il mio rientro alla vita non riesco proprio ad immaginarmelo.
Pensavo più o meno a queste cose proprio poco fa, davanti alla mia fetta di torta, col profumo di cannella che mi distendeva i nervi e il caffè che mi restituiva al mondo dei vivi. Da ieri sera si sa che da lunedì prossimo si tornerà lentamente alla “normalità”, pur con tutti i nuovi limiti a cui temo dovremo abituarci per sempre, e io ho pensato che perlomeno devo fare in modo di farmi trovare pronta e non perdere l’occasione irripetibile di trovare finalmente il mio centro pure mentre mi “rimetto” al mondo. Ma da dove comincio? Forse da una lista. Sì, non sono Foster Wallace ma una lista essenziale, ben ponderata potrebbe costituire un orientamento di massima abbastanza efficace. Potrei metterci dentro le cose certe e che mi riguardano da sempre assieme a quelle a cui voglio assolutamente tendere prima di definirmi davvero felice. Cosa potrei mettere dentro una lista delle priorità per ripartire senza inciampare al primo metro?

- Fare colazione con calma, col servizio buono, gli integratori e la curcuma corretta al cacao. Mi hanno spiegato che è un antiossidante così miracoloso che pare che pure i pensieri conservano la loro freschezza.
- Pensare a qualcuno con profondo affetto. Anche se volessi non riuscirei a sottrarmi da questo. Che bello
- Mettere per iscritto almeno una sensazione. Ogni giorno. A volte non è così scontato. Ci sono giorni in cui non ho provato nulla ma è troppo difficile mettere per iscritto questo stato d’animo. Spero che non mi succeda mai più
- Provare a piacermi come quando avevo trent’anni. Ero troppo gnocca...ma ci provo lo stesso
- Trovare qualcuno da amare e non temere di dovere aspettare mentre questo purtroppo non accade. Nel frattempo esiste l’immaginazione, la pazienza, la fiducia che anche i miracoli accadono
- Pretendere di essere l’unica scelta possibile. Non “semplicemente” la prima. Questa è la sola pretesa che ho nella vita. Ci potrebbe anche stare...
- Ridere da sola per quasi tutto quello che penso e per come vedo me stessa. Fin troppo facile
- Guardarmi indietro solo per pensare che in fondo mi è andata di lusso. Grazie a chi mi ha deluso e tradito. Non erano giusti loro e non lo ero neppure io
- Trovarmi sempre così buffa. E come potrei prendermi più sul serio di così?
- Continuare a vivere a Milano fino a che mi è possibile. Potendo scegliere certo che sì

Ho finito la cheese cake. Era sublime eppure si trattava di una versione light. Chiunque penserebbe che non può dare la stessa soddisfazione di quella ipercalorica con la panna, lo zucchero e la Philadelphia. E invece questa era allo yogurt greco magro, la ricotta e il miele. La base era senza burro e dolcificata con la stevia. E giuro non ho rimpianto quel macigno indigeribile della ricetta classica neppure per un secondo







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