Sola andata

Sola andata

sabato 28 novembre 2015

Adesso piace anche a me

Io ero alberista. In una ipotetica contrapposizione emotiva, coniata tanti anni fa da De Crescenzo, i fanatici del Natale si dividevano in presepisti e alberisti. A me piaceva l'albero. Da piccola mi avvolgevo nei fili d'angelo luccicosi, mi incantavo per ore in quella montagna di palline colorate, costruivo ogni tipo di ammennicoli di qualsiasi materiale e di forgia pur di arricchire quello che ai miei occhi era un gigantesco albero, che campeggiava nel salotto, e che anno dopo anno diventava sempre più piccolo...non mi ero vista crescere e per tanto tempo ho pensato che il passare del tempo coincidesse con un mondo che si rimpiccioliva...

Del presepe non ho mai avuto una particolare fascinazione. All'inizio in casa mia c'era solo una capanna, piccola e abbastanza spoglia, ci stava solo la famiglia, il bue e l'asinello e tre pecore. Niente scorci di Betlemme e neanche un pastorello. I Magi si vedevano solo alla fine e nel frattempo io cercavo di "personalizzare" quel soprammobile temporaneo con le sorpresine della Kinder...ma la mia fantasia non si accendeva lo stesso. Io sono napoletana e questa cosa è atipica e grave...ma a me " o' presepio nun me piace". Così rispondevo pure io, che ho mangiato Natale e casa Cupiello per almeno una volta all'anno, per ogni Natale trascorso in famiglia che la mia memoria ricordi.

Quando con i miei sono andata ad abitare in una casa più grande, la coreografia natalizia è stata completamente rivoluzionata: mio padre ha cominciato a fare investimenti ingentissimi in lucine da esterno e da interno, ha collezionato centinaia di pastori rappresentativi di tutti i mestieri possibili, ha comprato montagne, laghetti, grotte di lusso, greggi. E poi bambinelli su bambinelli da distribuire in ogni stanza, strenne....mi si creda, una cosa inaudita.

Da qualche anno a questa parte lo studio di mio padre ospita l'"istallazione" di un presepe immerso
nella "metropoli" di Betlemme dove nulla è lasciato al caso e mille lucine fisse e intermittenti animano quell'agglomerato magnifico sapientemente esposto davanti alla finestra perché tutti i passanti possano ammirare.
Io non ho ancora capito le ragioni di questa crescente ossessione da parte dei miei genitori, che si dividono i compiti della manutenzione con competenza da professionisti e la dedizione di una missione , che ci soffrono tantissimo quando il risultato estetico non è quello cercato. No, io proprio proprio non li capisco...

Però ieri è morto il figlio di Eduardo. Ieri è morto il figlio di un gigante del teatro al quale mi inginocchio idealmente ogni istante della mia vita, perché quel poco di napoletanita' che riesco a portarmi dentro e di cui vado fiera la devo a lui.

 Ieri è morto un grandissimo attore, che con gli anni si faceva sempre più simile al padre, e così ho
pensato che l'ha fatto apposta.
 Questa volta sono sicura che ha voluto fare in tempo per dirgli che sì, adesso  il presepe gli piace. Gli piace assai.
E cosi solo adesso l'ho capito quanto piace assai pure a me.

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